A Pavia, nel parco della Vernavola, le opere di Claudia Borgna
Il Parco della Vernavola, 35 ettari di area naturale e oasi di protezione della fauna, diventa il luogo ideale per le installazioni di land art di Claudia Borgna. Il parco pavese prende il nome dalla roggia “Vernavola” che lo attraversa con numerosi meandri dove l’artista ha potuto dislocare in più punti le proprie opere. Caratteristica della Land Art (nata nel 1967 negli Stati Uniti) è proprio l’intento di mettere da parte i tradizionali “mezzi artistici” intervenendo direttamente nella natura.
Le installazioni disseminate lungo il percorso lo arricchiscono rendendolo ambiente ideale per passeggiate a contatto con arte, natura, flora e fauna.
Le opere di land art sono destinate ad uno scopo effimero restando poi affidate ad una mera documentazione fotografica. Il significato di tali interventi trova giustificazione in un’esperienza unica e irripetibile di un’arte concettuale, anti-formale, con un richiamo ai temi ecologici e contrapponendosi all’urbanismo esasperato della società contemporanea, in uno stretto legame con l’arte povera.
L’arte-denuncia di Claudia Borgna lancia un appello antinquinamento, e lo fa attraverso la “purezza” delle sue opere realizzate con sacchetti e bottiglie di plastica riciclata. Grandi fiori, elementi botanici che si integrano perfettamente con l’ambiente naturale, rendono i luoghi delle installazioni, suggestivi.
Le sue opere esplorano l’ambivalenza, fra il disgusto nei confronti della tossica progenie e il piacere tratto da questa convivenza. Infatti “il sacchetto di plastica come le bottiglie e le cannucce, rappresentano per antonomasia il simbolo della plastica usa e getta ma allo stesso tempo, il sacchetto come la bottiglia, sono oggetti estetici di design anche se portano poi alla distruzione dei mari e dell’ambiente. Chi non ricorda la scena nel film American Beauty del 1999 dove i sacchetti di plastica con il loro movimento cinestetico che mira alla bellezza sembrano danzare? Mangiamo, tocchiamo, respiriamo polimeri plastici, la prolificazione degli oggetti di plastica permea non solo le profondità marine ma anche le nostre cucine, i nostri bagni, le nostre camere da letto e i nostri corpi. Noi siamo i nostri stessi batteri” (Katie Schaag, 2020).
L’installazione artistica, voluta dall’Assessorato alla Cultura di Pavia in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente, intende sensibilizzare su ecologia e sostenibilità ambientale, con l’intento di promuovere a livello turistico quello che rappresenta una parte del magnifico Parco Visconteo. Il Parco della Vernavola, era infatti il centro del Parco Vecchio fatto costruire da Galeazzo II Visconti intorno al 1360, ampliato intorno al 1390 da Gian Galeazzo Visconti aggiungendo il Parco Nuovo sino alle mura della Certosa di Pavia. (distante quasi 8 km)
“Il lungo periodo di emergenza sanitaria e quanto accaduto ha messo tutti noi nella condizione di soffermarci su alcune importanti riflessioni. Non di marginale importanza, il destino del nostro pianeta e una migliore qualità di vita per l’essere umano, costretto a vivere in una società volta al consumismo e alla tecnologia. La lunga clausura ci ha imposto di ripensare ai nostri spazi vitali, ad un’esistenza basata sul benessere delle persone e sulla sostenibilità ambientale. Alcuni artisti da sempre attenti alle tematiche sociali, elaborano materiali di scarto che diventano opere di grande impatto estetico allo scopo di produrre messaggi subliminali.
Mariangela Singali Calisti, Assessore alla Cultura
Il Settore Cultura e il Comune di Pavia che non vogliono rimanere indifferenti di fronte a queste tematiche, hanno deciso di ospitare le opere di Claudia Borgna, artista internazionale da sempre impegnata sul tema della sostenibilità ambientale. Si è scelto il parco della Vernavola per ciò che rappresenta per la città e i suoi cittadini, un luogo che per le sue caratteristiche offre importanti momenti di evasione dalla frenetica vita quotidiana. Le installazioni che si dissemineranno lungo alcuni percorsi saranno motivo di riflessione e soprattutto di rispetto per il significato che rappresentano”.
“La realizzazione di eventi come quello in oggetto avvicinano i cittadini agli spazi verdi e naturali della città, quale il Parco della Vernavola, dandogli un valore aggiunto. Mi auguro che la nuova fruizione di questo spazio simbolico per la città di Pavia, possa sensibilizzare i cittadini alla consapevolezza, letta anche in senso critico e culturale della tematiche ambientali su cui l’autrice vuole porre l’attenzione”.
Massimiliano Koch, Assessore all’Urbanistica
INFO Per fare il mare ci vuole un fiore Opere di Claudia Borgna Pavia, Parco della Vernavola dall'8 luglio al 4 ottobre 2020 Ingresso libero cultura@comune.pv.it www.vivipavia.it