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L’Ossessione Nordica Böcklin, Klimt, Munch e la pittura italiana

⏰ lettura 2 min.

Rovigo, un piccolo centro storico e una provincia con un territorio tutto da scoprire. Palazzi che testimoniano le diverse influenze a cui la città è stata sottoposta, un castello con le caratteristiche torri, i quartieri medievali e le dimore nobiliari. E ancora, allontanandosi dalla città: paesini silenziosi dove il tempo sembra essersi fermato.

É in questo contesto che fino al 21 giugno 2014, si potrà visitare la mostra “L’Ossessione Nordica” al teatro sociale di Rovigo, presentata dal curatore della mostra Giandomenico Romanelli insieme a: Sindaco Bruno Piva, Antonio Finotti (Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo), Giovanni Costa (Vice Presidente del Consiglio di Gestione Intesa San Paolo e Presidente della Cassa di Risparmio del Veneto) e la scrittrice Melania Mazzucco.

Arnold Böcklin,  Ruine am Meer (Rovina sul mare), 1880. olio su tela.
Arnold Böcklin,
Ruine am Meer (Rovina sul mare), 1880. olio su tela.

La mostra, curata da Giandomenico Romanelli con la collaborazione di Alessandra Tiddia, è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi.

Il perché di questa interessantissima esposizione è da ricercare nelle intuizioni di Vittorio Pica, critico italiano che nel 1901 affermò quanto gli artisti italiani fossero presi da una sorta di “ossessione nordica”, in particolare al riguardo della sezione italiana della quarta Biennale di Venezia.

Partendo da questa intuizione di Pica, che fu anche Segretario generale della Biennale, per la prima volta una grande mostra intende documentare quanto i “nordici”, intesi nel senso più ampio del termine secondo le intenzioni del critico, Boecklin, Hodler, Klimt, Klinger, von Stuck, Khnopff e gli Scandinavi di varie tendenze come Zorn, Larsson o addirittura Munch, abbiano influenzato gli italiani, che ne hanno subìto il fascino o che ne hanno abbracciato con convinzione ed efficacia le suggestioni.

Partendo dal racconto delle prime Biennali e della loro evoluzione, soffermandosi sul “momento svizzero” della cultura tedesca con Boecklin, Hodler, Klimt e Klinger impegnati tra evocazioni mitologiche e dense interpretazioni simboliste non meno che della vita e dell’anima della belle èpoque mitteleuropea.

Paesaggi inquieti e silenziosi, distese innevate e fiordi, interni domestici raffinati, ritratti in cui la figura umana è carica di quei nuovi strumenti di conoscenza e descrizione della psiche.

La mostra propone un percorso più intellettuale che artistico, ricco di fascino e seducente nelle sue molteplici sfaccettature.

Vilhelm Hammershøi, Interiør med siddende kvinde, 1908, olio su tela.
Vilhelm Hammershøi,
Interiør med siddende kvinde, 1908, olio su tela.

More info & ticket:

http://www.mostraossessionenordica.it

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