“Una conversazione imminente sul nostro rapporto con la natura”
Ci troviamo davanti ad un progetto che nasce da un incontro dell’artista con una realtà che spesso decidiamo di ignorare, il vero rapporto gerarchico dell’uomo che sovrasta la natura impossessandosi di essa come se fosse inesauribile. Questo episodio che avviene in un pollaio scaturisce in Ester il bisogno di approfondire e di utilizzare il suo lavoro come veicolo per riflettere su questa tematica che benché sembri sia nota a tutti, non viene mai però messa in discussione nella quotidianità individuale, proprio perché farci delle domande scomode non è mai una scelta semplice o primaria. In questo progetto non ci sono prese di posizione radicali o estreme, c’è piuttosto un invito talvolta poetico ma molto onesto e sensibile, a rivedere la definizione del nostro comportamento in rapporto alla natura e in questo caso preciso con i polli; animali straordinari che ci nutrono in abbondanza e che sono, fra tanti altri, quelli che forse vengono sottoposti a delle metodologie più crudeli per poter arrivare sui nostri piatti.
Ester ha articolato la sua riflessione attraverso opere che spaziano dall’azione performativa per entrare in contatto con quello che è il primo luogo di interazione, quel coesistere con i polli, guardarli, ascoltarli, annusarli e misurare così il rapporto con essi, passando da opere di assemblage che approfondiscono quel mistero dell’impossibilità di scelta che hanno gli animali davanti a creature che li sovrastano per dimensione, per forza e per ambizione, per arrivare anche a opere più concrete e formali quali i dipinti e le sculture, portandoci dunque in una dimensione più rappresentativa e di conseguenza molto suggestiva.
Una delle affermazioni che danno luogo a questo pensiero è che non abbiamo più bisogno di cacciare, il cibo è accessibile, passa da uno scaffale al supermercato e arriva a tavola ignorando spesso tutto il percorso necessario perché questo accada. Il consumo di pollo annuale mondiale ammonta a circa 106 tonnellate, crescendo di anno in anno del 2.5%, se dentro le statistiche andiamo ad esplorare le vere necessità individuali di nutrimento, ci troviamo davanti ad un consumo smodato ma ancora più impattante sono le differenze nei tempi e anche nei costi del tipo di allevamento.
Quello a crescita lenta comporta un percorso più organico e sicuramente un benessere per l’animale mentre l’allevamento rapido riduce i costi e i tempi e di conseguenza aumenta i guadagni ma sicuramente annulla quasi del tutto il benessere dell’animale. Ester ha voluto così proporci un’immersione in un esperienza artistica e sensoriale a tutti gli effetti per poter ripensare e quindi poter diventare più consapevoli su ciò che le nostre azioni quotidiane continuano a perpetuare nelle pratiche di allevamento e di capire qual’è nostro impatto ecologico.
Ester è un’artista eclettica che osserva e risponde al suo contesto, che vuole portare il suo pensiero critico dentro altri contesti forse più frenetici e complessi di quelli di chi vive più vicino alle campagne, porta questo pensiero con forza ma con una voce serena che non ci giudica ma ci questiona. Poultry diventa così un discorso che apre un libro collettivo dove ognuno di noi ha diritto di replica per costruire una coscienza che possa migliorare il rapporto con la natura ma anche con il nostro corpo, un’apertura necessaria ad una conversazione imminente e fondamentale sul potere di trasformazione che può avere un territorio come quello dell’arte.
Sandra Miranda Pattin
Co-Curatrice Chiasso Perduto
INFO Chicchiria poultry Il cibo animale inane dal 7 al 10 aprile 2022 inaugurazione 7 aprile ore 18.00 Chiasso Perduto Spazio sperimentale Via de' Covelli 4R Firenze www.chiassoperduto.com Ester Crocetta www.estercrocetta.it Instagram.com/estercrocett Facebook.com/crocettaester