I Favolosi anni ‘60 e ‘70 a Milano in mostra all’Auditorio della Conciliazione a Roma
Tre uomini sono seduti al tavolo di un locale, il primo sorseggia un caffè sporcandosi un poco i grandi baffi, l’altro, più giovane, fuma una sigaretta scuotendo di tanto in tanto la mano sopra il posacenere mentre l’ultimo, dallo sguardo vispo, sorseggia un Campari.
Conversano vivacemente, si provocano, ridono e qualche volta capita che uno di loro in disaccordo alzi un po’ la voce, ma il momento non dura a lungo, riprendono poi a dialogare come prima, soddisfatti di vivere quel momento assieme e di poter confrontarsi con stimati commensali. Siamo agli sgoccioli degli anni ’50, al Bar Jamaica nel quartiere di Brera, e quei signori sono Lucio Fontana, Piero Manzoni e Bruno Munari.
Almeno questo è quello che sarebbe bello immaginare, in una scoppiettante Milano nel pieno del boom artistico ed economico, dove altri artisti, poeti, musicisti e scrittori inventavano il nuovo, si misuravano con nuovi mezzi di comunicazione e mettevano in discussione il ruolo dell’arte.
La metropoli negli anni Sessanta appariva come un grande cantiere, si stava espandendo dando vita a quei grandi quartieri che diedero in seguito casa a tutte quelle persone che dal sud si spostavano al nord per trovare lavoro, una ambientazione alla “Rocco e i suoi fratelli”, con l’euforia per la metropolitana appena costruita, un nuovo Pirellone che svettava in cielo e tutta l’entusiasmo di una città che guardava all’avvenire.
La mostra “I Favolosi anni ’60 e ’70 a Milano” pone come scopo quello di restituire quel periodo vibrante a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, abbandonandosi al suo fervore artistico. L’esposizione, con sede a Roma, all’Auditorio della Conciliazione, e a cura di Lorenzo ed Enrico Lombardi, è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro e ha l’intento di creare un dialogo tra le due città, Roma e Milano, entrambe unite dalla nota importanza storica, ma anche dalle diverse vocazioni ed influenze.
Mentre Milano si proiettò maggiormente verso un panorama europeo, sperimentando e ricercando nel segno della modernità, Roma veniva mossa dall’attrazione verso uno stile americano. Come Cinecittà guardava ad Hollywood così anche la capitale subiva una influenza di stampo statunitense dallo stile mondano.
Le opere esposte sono più di trenta, tutte di artisti che in quegli anni sono stati dei protagonisti nel panorama milanese e sono divise in quattro sezioni che si distinguono per differenti approcci agli stili, evoluzioni espressive, intuizioni ed influenze.
Nella prima selezione “Arte, Materia e Spazio Verso Lo Zero” troveremo lavori di Vincenzo Agnetti, Getulio Alviani, Rodolfo Aricò, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Lucio Fontana, Paolo Scheggi e Michele Zaza.
Nella seconda, chiamata Nouveau Réalisme tra Italia e Francia, compariranno invece Arman, Piero Manzoni, Mimmo Rotella e Daniel Spoerri.
Nella terza sezione “Nuclearismo e Astrazioni” si potranno osservare Roberto Crippa, Sergio Dangelo, Gianni Dova e Emilio Scanavino.
Ed infine, nell’ultima parte dal titolo “Nei Mondi della Nuova Comunicazione”, ci saranno Valerio Adami, Enrico Baj, Lucio del Pezzo, Bruno Di Bello, Ugo Nespolo, Fabrizio Plessi, Sergio Sarri ed Emilio Tadini.
INFO I Favolosi anni '60 e '70 a Milano Auditorium della Conciliazione Piazza Pia 1, 00193 Roma ifavolosianni60e70amilano@gmail.com L’entrata alla mostra è gratuita e c’è la possibilità di effettuare visite guidate a pagamento.