“Nessun limite e costrizione può impedire il viaggio in noi stessi dove scopriamo e incontriamo nuove realtà in cui poter gioire e conoscere. Spazi ed esseri senza tempo, che ci guidano e accompagnano nel magico volo, si rivelano a noi. Epifania di nuovi mondi”.
R.F.
Raffaele Rossi è un pittore e scultore piemontese, classe 1956.
Dopo il liceo artistico, ancora giovanissimo, rimane affascinato dalla Pittura antica Veneziana e dalla tecnica dell’affresco, che approfondisce e fa sua, utilizzando anche materiali antichi.
Nella bottega dei due pittori veneziani Valeria Rambelli e Ottone Marabini, apprende arcaiche tecniche di esecuzione pittorica come l’utilizzo della tempera all’uovo, uno dei più antichi metodi di preparazione dei colori, e l’allestimento di tavole e tele.
Ventenne, inizia ad esporre in tutto il mondo, dall’oriente al sud America, dove conoscerà l’amico del cuore Pablo Atchugarry, con il quale condivide moltissime esperienze artistiche.
Appassionato di intonaci e basi materiche, le sue opere si caratterizzano per le superfici spesse realizzate con malte di calce e l’uso di materiali quali polveri di marmo, sabbie e collanti naturali, dipingendo su superfici di legno e tela.
L’artista, appassionato di studi riguardanti l’Antroposofia di Rudolf Steiner, è particolarmente affascinato dall’Alchimia, insieme di conoscenze e pratiche che studiavano la trasformazione del piombo in oro.
Come il piombo cambia, trasmuta in oro raggiungendo la perfezione, così anche l’uomo compie il suo cammino sino alla rinascita, raggiungendo la perfezione tramite un processo di purificazione.
I suoi lavori si fondono sulla materia e sulla metamorfosi, in un contesto onirico, quasi esoterico.
L’essere umano è al centro di tutto: vengono rappresentati il suo subconscio e le sue emozioni, anche le più complesse.
Il titolo della mostra Epistola ai naviganti, visitabile fino al 12 Novembre, fa riferimento al viaggio, fisico e metaforico, che compie l’uomo durante il corso della sua vita.
In Apparizioni sembra di scorgere una gondola, forse traghettatrice di anime dopo la morte.
Anche in Visioni in laguna possiamo intravedere un’imbarcazione, sospesa in una superficie bianca.
Il luogo figurato dove avviene il pellegrinaggio è la psiche.
Le tavole presentate alla mostra a Palazzo del Parco, in collaborazione con l’Assessorato per i Beni e le Attività culturali del Comune di Diano Marina e la Civiero Art Gallery, appartengono tutte al periodo tra il 2018 e il 2022.
Testimoniano come l’artista, attraverso diversi materiali come colle,pigmenti, lamine di rame e piombo, sia in grado di guidarci in una ricerca sugli stati d’animo, impiegando varie tecniche che lo portano ad inedite sperimentazioni.
Appaiono così immagini evanescenti che rievocano gli elementi naturali di acqua, terra, aria e fuoco, e che si mescolano ad ambientazioni oniriche.
Suggerisce allo spettatore un’indagine introspettiva, inducendolo ad interrogarsi sull’esistenza o meno di un’altra realtà di vita a noi parallela.
Sala “R.Falchi, Palazzo del Parco”
Corso Garibaldi 60, Diano Marina (IM)
15 Ottobre - 12 Novembre
tutti i giorni dalle 16:00 alle 19:00
domenica e festivi su appuntamento