La ricerca della luce che si pensa sempre altrove nel nostro immaginario, quel destino ricercato da ogni persona è alla base di questa installazione che attraversa le fasi di uno spostamento forzato e dà inizio al viaggio verso una possibile luce altrove. La metafora nasce da una esperienza personale di Gabriela che ha vissuto la perdita del suo spazio a causa del fenomeno di gentrificazione e che somiglia inevitabilmente a ciò che accade ogni giorno nella selva del darién, il territorio che divide Panama dalla Colombia, i due paesi a quali appartiene l’identità dell’artista, una giungla densa che migliaia di persone provenienti da diversi paesi cercano di attraversare, con indicazioni effimere come pezzi di tessuto colorati appesi alle piante, coordinate che le persone lasciano per gli altri ma che la giungla, nella sua crescita prorompente, fa scomparire. Loro cercano la luce dall’altra parte, quella che gli è stata negata nel luogo dove avevano diritto di vivere, ma questo diventa una riflessione su quella luce che stiamo cercando tutti nella nostra vita e che spesso ci viene spenta. Mantenerla accesa, anche dopo la caduta, dopo quel sentirsi persi diviene la forza di questo percorso che propone il conflitto, poi il sogno, il miraggio e infine l’invito ad attraversare fisicamente il territorio, sentendo sul proprio corpo il tocco delle piante, aprendosi la strada in una sorta di denudamento e di alleggerimento del viaggio per poi forse, finalmente, trovare la luce altrove.
La luce altrove di gabriela esplá A cura di Sandra Miranda Pattin & Francesca Morozzi Chiasso Perduto Via de' Coverelli 4R Firenze Inaugurazione Giovedì 12 Ottobre dalle 18:00 alle 21:00 Aperta dal 13 al 15 Ottobre dalle 15 alle 19 https://www.instagram.com/chiassoperduto/ https://www.chiassoperduto.com/