Dicembre 2019, Art Basel Miami Beach: Cattelan attacca al muro con nastro adesivo una banana e crea “Comedian”, venduta per 120 mila dollari. Da allora, l’opera di Cattelan, ha moltiplicato di 50 volte il suo valore, infatti è stata battuta all’asta da Sotheby’s per 6,2 milioni di dollari. Il collezionista? Il cinese Justin Sun, magnate delle criptovalute, fondatore della piattaforma blockchain TRON. Una aggiudicazione talmente alta che ha polverizzato le stime iniziali che oscillavano tra 1 e 1,5 milioni.
Ma non è la prima banana nel mondo dell’arte, molti sono gli esempi, forse la prima rappresentazione moderna è di Giorgio de Chirico con “L’incertitude Du Poète”. Abbiamo poi Andy Warhol con la copertina dell’Album “The Velvet Underground & Nico”, Jean-Michel Basquiat con Brown Spots (Ritratto di Andy Warhol come fosse una banana), Banksy con “Pulp Fiction”, dove nella scena epica John Travolta e Samuel L. Jackson impugnano una banana. In Italia abbiamo due grandi esempi: Giuseppe Veneziano con “Banana blu”, una gigantesca banana esposta nella piazza di Pietrasanta nell’estate del 2021 e Francesco De Molfetta con “L’unico frutto dell’amor”, in cui vediamo un Rocco Siffredi “sbucciato”. Quest’opera è un omaggio alla pin up di Mel Ramos che nasce in una banana.
Molte dunque le “banane nell’Arte”, ma quella di Cattelan è diventata sicuramente quella con la quotazione più alta. Diceva Philippe Daverio in un’intervista del 2020: “Il prezzo non equivale mai al valore dell’opera d’arte, il prezzo equivale solo alla capacità di spesa dell’acquirente. Nella banana di Cattelan c’è della genialità nel mettere insieme una serie di meccanismi che fanno sì che la società ne rimanga abbagliata. Per fortuna il ricco compra le cretinate, le cose intelligenti le comprano le persone un po’ più sofisticate. Le comprano i poeti.”
Per questo periodo prossimo alle Feste, pensiamo dunque a comprare e donare arte ai nostri cari, usiamo l’arte per lanciare un messaggio e far riflettere, lottiamo contro l’imbruttimento generale e rendiamo la cultura cool.
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Vincenzo Chetta
Direttore