“L’ultima cerchia” di Armenia Panfolklorica ha preso vita negli spazi di Stile Bottega Architettura in occasione della prima giornata di Art City Bologna 2025
“L’ultima cerchia” si concretizza nell’artista che indossa un enorme cappello ovale di 4 metri d’ampiezza, il quale raffigura la città di Bologna medievale a pianta poligonale. Il materiale utilizzato è il cartone, così come di cartone sono i dettagli del vestito che Armenia Panfolklorica indossa e gli oggetti che tiene tra le mani. Un martello, un compasso e un regolo suggeriscono legami con la dimensione esoterico-massonica, simboli del sacrificio di Hiram Abif, l’architetto incaricato di costruire il Tempio di Salomone.
Immersi in un’atmosfera suggestiva, con le luci soffuse della Bologna notturna, i visitatori
entrano dalla porta di Stile Bottega Architettura per ritrovarsi davanti ad altre porte: quella che
Armenia Panfolklorica ha riprodotto sul suo abito e quelle della città nel cappello da lei sorretto sul capo in una forma che unisce dono, tributo e sacrificio a Bologna che l’ha accolta.

“In questa mia performance, il sacrificio è duplice: da un lato, è dato dall’enorme massa che porto sulla testa, corpo complesso e ricco di dettagli; dall’altro, c’è il sacrificio fisico derivante dallo stare seduta e ferma, un atto doloroso che mi trasforma costantemente in parte integrante dell’opera, quale oggetto non più umano, ma statua inanimata. L’unico respiro che attraversa questa “me scultorea” è la musica di Lorenzo Marra, composta appositamente per l’occasione, che mi commuove a ogni ascolto e completa coralmente l’opera.”
La composizione di Lorenzo Marra è un continuo alternarsi di delicatezza e solennità profonda: “La mia audio-installazione è caratterizzata da circolarità, da ripetizioni che offrono diverse prospettive, proprio come quando osservi la città, da vicino e da lontano”.
Il pubblico ha risposto con entusiasmo e incredulità alla composizione stessa dell’opera e allo spazio in cui è immersa: a un primo sguardo, l’artista appare incorniciata dalle colonne di Studio Bottega, un’immagine che aumenta la solennità dell’intero impianto performativo. A colpire è stata anche la rappresentazione di Bologna in cartone, ricca di pieni e vuoti, varchi che consentono allo sguardo di entrare nella città e viverla.
“L’ultima cerchia” è stata curata da Arianna Bettarelli, con la quale Armenia Panfolklorica collabora dal 2018. Tra loro è nato un legame solido, fatto di commistione di linguaggi ed evoluzione continua: “L’aspetto perturbante è un tratto tipico delle performance di Armenia. Guarda quest’opera: il perturbante è nella drammaticità data dalla luce scorciata che restituisce solidità all’artista e alla struttura sovrastante mentre, al contempo, dona loro leggerezza e sospensione. Questo vuol dire dialogare e sentire davvero lo spazio in cui si interviene: in questo caso, un ambiente in stile eclettico, la cui essenza è l’architettura, da Armenia Panfolklorica incarnata in quell’apparente staticità. Come quando si osserva Bologna di notte: non è forse lo spazio una dimensione al primo sguardo ferma ma, in realtà, viva?”
Armenia Panfolklorica, con la sua performance-installazione “L’ultima cerchia“, sarà presente presso la sede di Stile Bottega Architettura, in Vicolo Bianchetti, 8 nei seguenti appuntamenti:
Venerdì 7 febbraio (18:00 – 22:00);
Sabato 8 febbraio in occasione della White Night (20:00 – 24:00);
Domenica 9 febbraio (16:00 – 19:00).