“Sono costretto a continue trasformazioni, perché tutto cresce e rinverdisce. A forza di trasformazioni, io seguo la natura senza poterla afferrare, e poi questo fiume che scende, risale, un giorno verde, poi giallo, oggi pomeriggio asciutto e domani sarà un torrente.”
Claude Monet
È la Galleria di Arte Moderna di Torino la sede espositiva della mostra dedicata ad uno dei padri dell’Impressionismo francese, Claude Monet. Dal 2 ottobre fino al prossimo 31 gennaio, nella sala dell’Exhibition Area della GAM, oltre 40 opere provenienti dalle collezioni del Musée d’Orsay di Parigi troveranno temporanea dimora, alcune in mostra in Italia per la primissima volta. Sotto la curatela di Xavier Rey, conservatore presso il Musée Orsay, e di Virginia Bertone, conservatrice della GAM torinese, la rassegna documenta l’attività e la ricerca pittorica di Monet, iniziata nel 1865 quando il Salon accoglie due suoi paesaggi marini, proseguita tra incontri fortunati (quello con Renoir su tutti), difficoltà finanziarie, solitari ritiri ad Argenteuil, fino al riconoscimento definitivo del suo talento. Dagli esordi, quando la sua attenzione si concentra sulla figura umana e sui paesaggi marini e campestri e i toni sono ancora piuttosto scuri, la tavolozza si schiarisce via via con la scoperta della luce: Monet è, indiscutibilmente, il pittore della luce, e nel corso della sua carriera arriverà a dipingere tele quasi monocromatiche, di un astrattismo ante tempore. L’interesse rivolto ai fenomeni atmosferici è documentato da opere come “La cattedrale di Rouen” o “Londra, Il Parlamento”: Monet dipinge lo stesso soggetto in diversi orari e momenti dell’anno, sottolineando così la differente incidenza della luce e i vari cromatismi che vengono a crearsi. Rappresentare la luce, che è di per sé qualcosa impossibile da catturare, diventerà l’obiettivo principale di Monet; la sua abilità nell’uso dei colori e la sua sensibilità percettiva gli permetteranno di rendere tangibile l’impalpabile, come nessun altro prima di lui era riuscito a fare.
A Torino è possibile vedere alcuni tra i più bei quadri da lui realizzati, tra questi il frammento centrale del monumentale “Dejeuner sur l’herbe”, omaggio all’omonima tela di Eduard Manet (1853) che all’epoca suscitò scandalo e indignazione da parte della critica accademica, segnando, di fatto, l’avvio della nuova stagione impressionista di cui Monet fu protagonista di rilievo. “La gazza”, “Un angolo d’appartamento”, “Donna con parasole girata verso destra”, testimoniano i passaggi fondamentali e decisivi del complesso percorso artistico di Monet, che la rassegna della GAM affronta con un approccio scientifico di grande valenza, per la qualità delle opere presentate. La monografica si inserisce nel progetto avviato nel 2012 con la mostra su Degas, cui è seguita quella su Renoir nel 2013 ed è frutto della collaborazione tra la città di Torino, la GAM, il Musée d’Orsay e Skira editore, che ne ha pubblicato il catalogo.
Federica Senigagliesi
INFO MONET dalle Collezioni del Musée d’Orsay 2 ottobre 2015 - 31 gennaio 2016 GAM, Torino gam@fondazionetorinomusei.it Da martedì a domenica 10.00 - 18.30 Chiuso il lunedì