Il nostro Direttore, Vincenzo Chetta, ha intervistato il co-curatore della mostra FUTURISMI, Edoardo Di Mauro, ponendo alcune domande sull’esposizione.
Vincenzo Chetta: La sua carriera la precede, quanto di lei possiamo trovare nel percorso e nei contenuti di “Futurismi”?
Edoardo Di Mauro: Direi molto. Ho sempre manifestato grande interesse per le dinamiche del Futurismo storico, l’avanguardia più completa ed organica, in grado di riassumere in sè tutte le arti, ma anche di espandersi negli ambiti della politica, della morale, del costume e della religione, esprimendo una volontà di rottura e di rinnovamento. Mi sono laureato in Letteratura con una tesi su “Marinetti ideologo”, con relatore il grande italianista Marziano Guglielminetti.
V.C.: Quale obiettivo culturale si pone la mostra?
E.DM.: Quello di far riflettere sulle potenzialità del contemporaneo italiano e sui corsi e ricorsi storici. I Futuristi coordinati da Marinetti operano in una fase di espansione dell’industria, della tecnologia e della comunicazione che si presta ad un progetto di rinnovamento dei linguaggi in contrapposizione al decadentismo di fine Ottocento, così come fu, secoli prima, per il Rinascimento nei confronti della lunga stagione medioevale. Al Rinascimento fece seguito una stagione di crisi e di passaggio come quella cinquecentesca. Gli artisti del Manierismo si resero conto dell’impossibilità temporanea di proseguire nel rinnovamento ed adottarono la strategia della citazione. Come è avvenuto alla conclusione, nella seconda metà degli anni Settanta, del cammino vettoriale dell’avanguardia novecentesca. Anche in quel caso autori, come il gruppo del Nuovo Futurismo, ha adottato con creatività e consapevolezza quello strumento.
V.C.: Il Futurismo è forse l’unico movimento d’avanguardia italiano ad essersi diffuso fuori dai confini, e possiamo dire che ancora oggi influenza arte e artisti, è solo una sensazione o è realmente attuale?
E.DM.: La sensazione è corretta. Il Futurismo è emblematico della creatività italiana, ed ha fortemente influenzato ambiti quali l’arte, il design, la letteratura. il teatro, ed anche la grande cucina di sperimentazione. Relativamente alle arti visive l’Italia paga l’atteggiamento conformista ed opportunista di componenti del suo sistema che, dalla metà degli anni Ottanta, ha sostenuto artisti prevalentemente epigoni e di scarso interesse, per essere accettato, come ultima ruota del carro, dalla dimensione globalizzata che caratterizza anche l’ ambito artistico, nascondendo i molti autori di qualità emersi in questa fase. Ma l’arte non può essere celata a lungo e stiamo assistendo ad importanti rivisitazioni.
V.C.: Personaggi pavesi sia nel Futurismo storico che nel Nuovo Futurismo e nel Postmoderno: qual è il filo che li collega in più di 100 anni di storia artistica?
E.DM.: Il territorio pavese ha effettivamente offerto molti autori di assoluto rilievo a quest’area artistica. Credo ciò dipenda dal dinamismo tipico della gente lombarda e dalla curiosità per il nuovo, unita alla tranquillità che detiene la provincia, pur vicina a grandi centri come Milano e Torino.
V.C.: La mostra, in una frase?
E.DM.: Guardare alla storia per proiettarsi nel futuro
FUTURISMI
Dall’Avanguardia Storica, passando per il Nuovo Futurismo, per arrivare al Postmoderno.
L’esposizione, a cura di Edoardo Di Mauro e Leonardo Gallina, è articolata in tre sezioni. La prima comprende dipinti di alcuni esponenti del Futurismo Storico (tra cui i pavesi Gino Soggetti, Angelo Rognoni e Pino Masnata), la seconda sezione presenta alcuni esponenti del Nuovo Futurismo, movimento creatosi a Milano negli anni ’80, storicizzato dal critico Renato Barilli. In conclusione, la mostra si chiude con i lavori di artisti contemporanei, tra cui due opere di Padre Costantino Ruggeri, per sottolineare come il Futurismo, a oltre cento anni dalla pubblicazione del Manifesto a Parigi, sia ancora attuale.
In esposizione le opere di:
Andreoni, Depero, Dottori, Masnata, Munari, Prampolini, Rizzo, Rognoni, Russolo, Sassu, Soggetti.
Abate, Brevi, Bonfiglio, Cella, Cosa, Luraschi, Palmieri, Plumcake.
Ferro, Picà, Padre Costantino Ruggeri, Santoli, Sergio.
Sono previste conferenze in cui interverranno storici e critici dell’arte:
il 15 febbraio alle 18:30
NUOVO FUTURISMO – AVANGUARDIA DEL POSTMODERNISMO
a cura del Prof. Edoardo Di Mauro
Pavia, sala conferenze del Broletto – Piazza della Vittoria
il 22 febbraio alle 21:00
FUTURISMI E I FUTURISMI PAVESI
a cura dell’Ing. Leonardo Gallina
Pavia, sala conferenze del Broletto – Piazza della Vittoria
il 23 febbraio alle 18:30
L’ARCHITETTURA CHE C’E’
a cura dell’Arch. Elia Napolitano
Pavia, sala conferenze del Broletto – Piazza della Vittoria
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FUTURISMI
Spazio per le Arti Contemporanee del Broletto Piazza Vittoria – Pavia.
Dall’8 al 26 febbraio 2018
Photo by liberementi [www.liberementi.it] for BIANCOSCURO Art Magazine [www.biancoscuro.it]
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INFO Futurismi Spazio per le Arti Contemporanee del Broletto Piazza Vittoria - Pavia dall'8 al 26 febbraio 2018 Inaugurazione 8 febbraio ore 18:30 orari di apertura Martedì/Venerdì 16:00 - 19:00 Sabato/Domenica 10:30 - 12:30 / 16:00 - 19:00