Milano da Romantica a Scapigliata è il titolo della mostra da poco inaugurata al Castello Visconteo Sforzesco di Novara, ideata e prodotta da Comune di Novara, Fondazione Castello e Mets Percorsi d’Arte.
Attraverso oltre settanta capolavori eseguiti dai maggiori protagonisti della cultura figurativa ottocentesca attivi a Milano, la mostra, aperta fino al 12 marzo 2023, illustra i mutamenti susseguitesi nel capoluogo lombardo tra gli anni dieci e i primi anni ottanta dell’Ottocento. Decenni turbolenti nei quali Milano ha visto la caduta del Regno napoleonico d’Italia, la costituzione del Regno Lombardo Veneto e la seconda dominazione austriaca, le prime rivolte popolari e le guerre d’indipendenza che nel 1859 avrebbero portato alla liberazione.
Le trasformazioni che già in epoca teresiana avevano iniziato a modificarne sensibilmente l’aspetto monumentale e urbanistico erano proseguite durante gli anni della Repubblica Cisalpina, del Regno d’Italia, della Restaurazione e del Risorgimento e avevano fatto di Milano una città moderna e bellissima, crocevia di genti, di culture, di arte. Una città elegante che avrebbe continuato a rinnovarsi anche nei decenni postunitari. Una città culturalmente assai vivace, frequentata da viaggiatori stranieri e abitata da un facoltoso ceto borghese, ma nel contempo anche un luogo in cui le differenze sociali cominciavano via via a farsi sempre più marcate e nella quale gran parte della popolazione viveva in povertà.
Curato da Elisabetta Chiodini, coadiuvata da un Comitato scientifico di cui fanno parte Niccolò D’Agati, Fernando Mazzocca, Sergio Rebora, il percorso espositivo è articolato in otto sezioni che ripercorrono l’evoluzione della pittura lombarda dal Romanticismo alla Scapigliatura, fenomeno culturale nato a Milano negli anni sessanta dell’Ottocento che coinvolgeva poeti, letterati, musicisti, artisti, uniti da una profonda insofferenza nei confronti delle convenzioni della società e della cultura borghese.
Ad aprire la mostra lo straordinario capolavoro firmato da Francesco Hayez (1791-1882) Imelda de Lambertazzi eseguita nel 1853. Segue la prima sezione dedicata alla “pittura urbana”, che illustra l’evoluzione del paesaggio urbano in epoca romantica con opere di Giovanni Migliara (1785-1837), Luigi Premazzi (1814-1891), Luigi Bisi (1814-1886), Giuseppe Canella (1788-1847) e di Angelo Inganni (1807-1880) in un suggestivo viaggio nel tempo tra le vie, le piazze, lungo i Navigli, proprio negli anni che videro l’inizio della loro trasformazione nei luoghi che noi tutti oggi conosciamo e frequentiamo come nel caso di Piazza del Duomo, della Corsia dei Servi – l’attuale Corso Vittorio Emanuele – di Piazza San Babila, di Piazza della Scala e del Verziere. La seconda sezione è invece dedicata agli “attori protagonisti” della storia milanese di quegli anni: persone e personaggi. Sono qui esposti “ritratti ambientati” e scene di genere di autori come Giuseppe Molteni (1800-1867), Carlo Arienti (1801-1873), Giovanni Carnovali, più noto come il Piccio (1804-1874), oltre ai fratelli Domenico (1815- 1878) e Gerolamo Induno (1825-1890).
La terza sezione è interamente dedicata alle Cinque giornate di Milano e agli episodi cruciali che nel marzo del 1848 portarono alla temporanea liberazione di Milano dalla dominazione austriaca. A seguire la sezione dedicata alla Storia narrata dalla parte del popolo, con una selezione di opere dei fratelli Domenico e Gerolamo Induno che raffigurano gli umili interni domestici della gente comune della Milano di quegli anni e raccontano la loro storia, il loro vivere quotidiano, i drammi e le difficoltà di quei tempi estremamente difficili, le loro piccole gioie. La quinta sezione della mostra testimonia il rinnovamento del linguaggio pittorico attarverso le opere di autori significativi come Eleuterio Pagliano (1826-1903), Giuseppe Bertini (1825-1898), Federico Faruffini (1833-1869), Filippo Carcano (1840-1914), talentuoso e ribelle allievo di Hayez.
Dopo la sesta sezione dedicata alla “pittura scombiccherata e impiastricciata” di Filippo Carcano, le cui sperimentazioni linguistiche condotte nel corso degli anni sessanta erano totalmente incomprese e osteggiate dalla critica, ma abbracciate con entusiasmo da altri giovani artisti, si aprono le ultime due sezioni dedicate al movimento della Scapigliatura con capolavori di Tranquillo Cremona (1837-1878) e Daniele Ranzoni (1843-1889).
La mostra si propone come un affascinante viaggio per immagini nella Milano dell’Ottocento attraverso alcune opere indimenticabili degli artisti più noti e molte altre di grande qualità di artisti considerati minori ma da riscoprire, realizzate in un periodo di vivace transizione, dal Romanticismo alla Scapigliatura, che ha segnato la storia dell’arte milanese e lombarda.
Con il patrocinio di Regione Piemonte, Commissione Europea, Provincia di Novara, Comune di Milano. Main Sponsor Banco BPM.
Per maggiori informazioni consultare il sito: www.metsarte.it
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