La rima alternata è una tipologia di schema compositivo utilizzata per lo più nelle canzoni e nelle poesie, scritta generalmente in versi formali e che possiede un metro rigoroso: un modello ripetitivo di sillabe che si alternano formando una composizione di motivi codificati da lettere dell’alfabeto.
Al posto di queste ultime, alla mostra collettiva “ABABAB” presentata dalla galleria Andrea Festa Fine Art di Roma, troviamo delle opere d’arte a formare uno schema di rappresentazione ricorrente.
Beatrice Scaccia, Ryan Cosbert e Luke O’Halloran ci presentano i loro temi più profondi, gli elementi che costituiscono la loro personale poesia.
Beatrice Scaccia (tra perle, parrucche, talismani, lustrini e accessori vari) indaga la necessità dell’uomo di utilizzare gli ornamenti per modificare il proprio aspetto e dare un’immagine di sé diversa, che magari non avrebbe mai potuto raggiungere senza l’ausilio di questi espedienti. A volte esagerate, a volte pirandelliane, le maschere con cui l’essere umano si copre, si confondono tra la vita di ogni giorno e una messa in scena teatrale. L’apparenza si fa virtù, ma lo spettacolo non potrà durare per sempre.
Gli oggetti raffigurati paiono statici e decontestualizzati, le tinte cupe divampano nella malinconia di un’esistenza artificiale.
Ryan Colbert, con i suoi graffi cromatici, denuncia l’oppressione esercitata sulla comunità nera.
La giovane artista adopera stratificazioni di colori sulla tela, creando suggestive esperienze creative e concettuali. Pennellate audaci e decise, che descrivono la storia di una comunità che ha sofferto molto ma che non si è mai piegata all’odio, e che continua ad opporsi ad ogni sopruso.
Luke O’Halloran raffigura carte da gioco fluttuanti nell’etere, giochi d’azzardo sospesi nel vuoto che forse vogliono rivelarci, come per i tarocchi, storie e destini fino a prima celati.
In un dipinto infatti compare un fante di cuori, carta romantica che nella cartomanzia rappresenta la figura di un uomo giovane, un amante o un fidanzato, emotivamente insicuro, affascinante e creativo, artista o studente d’arte. Una partita, quella della vita, che ci può riservare molte sorprese tra imbrogli e bluffs.
Questi pittori si alternano, come le rime in una canzone, nel candore del salotto dell’appartamento di Andrea Festa, che da anni è impegnato nella ricerca e nella promozione di artisti emergenti. L’esposizione dà vita ad un intimo confronto tra tre personalità diverse, impegnate nello studio e nella ricerca di temi che di primo impatto sembrano differire tra loro, ma implicitamente indagano elementi che hanno influenzato e modificato la vita degli artisti.
dal 29.10 al 15.11.22 Andrea Festa Fine Art Lungotevere degli Altoviti 1, 00186 Roma andreafestafineart@gmail.com Si riceve su appuntamento