Il Ministro Dario Franceschini propone di estendere l’art bonus a prosa e giovani artisti.
“Mi pare che siano stati fatti dei passi significativi. Quando dissi il giorno del giuramento che il mio era il ministero economico più importante del Paese, mi serviva non per convincere quelli che già si occupano di cultura, dell’importanza degli investimenti in cultura, ma per convincere gli altri decisori politici. Cosa che aveva incominciato, tracciando la strada, proprio Il Sole 24 Ore con gli Stati Generali due anni prima. E mi pare siano stati fatti dei passi avanti”. Così il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, intervistato durante la quinta edizione degli Stati generali della cultura de Il Sole 24 Ore dal Direttore Roberto Napoletano all’Auditorium parco della musica di Roma.
Ricordando che il mecenatismo è nato in Italia per sostenere i talenti del Rinascimento, ha spiegato: “Mi piacerebbe immaginare un meccanismo per cui l’impresa ha un vantaggio fiscale se aiuta la crescita e la formazione dei giovani artisti italiani”, e non solamente le istituzioni culturali.
Quanto alla richiesta di estendere il più possibile il bonus fiscale, Franceschini ha evidenziato la necessità di compiere “passaggi graduali”, soprattutto a causa delle relative necessarie coperture. “Ma abbiamo fatto passi significativi”, ha puntualizzato il Ministro nel corso degli Stati Generali della Cultura del Sole 24 Ore, ricordando che non si tratta più “di una roba a termine, sperimentale, ma confermata al 65 per cento”. Perplessità sono state espresse per questo motivo circa la proposte di estendere il credito d’imposta agli eventi: “Penso che nell’immediato non ci sia la possibilità di estendere l’Art bonus a tutte le attività culturali, ma si debba procedere per settori. Per esempio, si può pensare alla prosa per i teatri, perché sono attività che si possono quantificare”.
Relativamente ai numeri? “I numeri dei musei sono enormemente in crescita, + 5 milioni di visitatori in due anni. Quest’anno prevediamo di chiudere a 45 milioni, per i musei statali ovviamente. Eravamo partiti partendo da 38”, rivela soddisfatto il Ministro Franceschini .
Napoli può essere capitale mondiale
“Nei prossimi anni una città destinata a una grandissima crescita è Napoli. Se deciderà di investire in cultura, può aspirare a diventare in tempi brevi a essere una delle capitali mondiali del turismo. Ma servono scelte conseguenti. Milano” ha aggiunto il Ministro Franceschini “è riuscita a investire e ha fatto un’operazione che ha cambiato la sua immagine nel mondo. Per il turismo cinese è la prima città italiana. È la dimostrazione che una città a forte vocazione industriale cresce anche investendo in cultura. Torino – ha detto Franceschini – si è riconvertita ed è una delle città che attrae più turisti”.
Nel corso dell’intervista il Ministro Franceschini è infine intervenuto sul tema delle periferie: “E’ al centro delle attività del ministero dall’inizio tanto tanto è vero che nella riforma abbiamo creato una direzione generale che si occupa di periferie urbane, che non c’è mai stata e che sta lavorando su una serie di progetti molto concreti. Il governo Renzi ha messo molte risorse, come i 500 milioni per interventi nelle periferie urbane. Noi” ha aggiunto il Ministro Franceschini “abbiamo anche previsto un meccanismo per cui, attraverso una norma di legge che ha impegnato la Siae a investire 10 milioni l’anno per interventi a favore dei giovani, una parte di queste risorse sia finalizzata a finanziare attività culturali nelle periferie, e quindi aiutare i Comuni o le associazioni che fanno attività culturali nelle periferie. Se le fanno nei Centri storici se le finanziano da soli, se le fanno nelle periferie avranno un aiuto diretto dello Stato. Per cambiamenti così importanti i passi sono ragionevoli” ha concluso “non sono miracoli”.