Andiamo in stampa nel pieno dell’estate, in un periodo davvero caldo non solo meteorologicamente. Politica mondiale, disastri ambientali, gossip di ogni genere: tutto, pur di non pensare a questi mancati Mondiali di calcio. Ma sono proprio questi ultimi ad aver rinverdito un vecchio caso (che caso non è!).
Come sappiamo, “Les Bleus” vincono i Mondiali di Russia, ed una delle istituzioni francesi per eccellenza, il Louvre, utilizza Twitter per congratularsi pubblicamente con i nuovi campioni del mondo.
Tutto normale, anzi, sacrosanto, perché mai dovrebbe scattare la polemica social? Il socialmedia manager del Louvre decide di utilizzare l’immagine di una Monna Lisa (opera iconica ed enigmatica della pittura mondiale, il ritratto più celebre della storia, una delle opere d’arte più note in assoluto) di blu vestita, con tanto di stelline sul petto, per festeggiare la vittoria.
Inutile raccontare i commenti dei soliti “leoni da tastiera”, non solo maleducati e rozzi, ma soprattutto ignoranti. La tiritera è la solita: Francia, hai rubato la Gioconda! Credo non ci possa essere affermazione più errata di questa, infatti il dipinto di Leonardo fu venduto da lui stesso al Re Francesco I. Più tardi Luigi XIV fece trasferire il dipinto a Versailles, ma dopo la rivoluzione francese venne spostato al Louvre. Napoleone Bonaparte lo fece mettere nella sua camera da letto, ma nel 1804 tornò al Louvre.
Monna Lisa fu davvero rubata, ma da un ex impiegato del Museo che credeva fosse giusto riportarla in Italia. La tenne un paio d’anni appesa nella sua cucina e poi cercò, invano, di venderla. Il dipinto, finalmente ritrovato, tornò, giustamente, al Louvre. É sicuramente più avvincente il furto dal Museo piuttosto che una razzia di guerra, eppure l’ignoranza dilaga, e si palesa rapidamente attraverso i social. Persone di ogni età, nazionalità e ceto sociale, utilizzano la comunicazione tecnologica per rendere tutti partecipi della propria limitata conoscenza (grammaticale, sintattica, storica, ecc…). Avessero avuto, ai tempi della scuola, la stessa volontà e la stessa tenacia con le quali oggi asseriscono e difendono tristi, triti, sbagliati concetti, forse avrebbero imparato ad aprire occhi e mente per farsi una propria idea su un argomento e per non rimanere incastrati dai soliti cialtroni sforna bufale. Al giorno d’oggi, la protezione più grande che possiamo utilizzare, è la cultura.
Buona Lettura
Vincenzo Chetta
Direttore
BIANCOSCURO Art Magazine