Mai come questa volta, mi viene difficile scegliere di cosa parlare, in quale parte del mondo artistico portarvi, se rimanere sul politicamente corretto (adatto al tema natalizio che ormai dicembre porta con sé), o se rendere noti alcuni problemi di questo luogo fisico e mentale che è l’Arte. Potrei raccontarvi delle nuove partnership di Biancoscuro, del grande successo del MAG di Montreux e degli eventi da noi seguiti, potrei esternare tutto il mio orgoglio nel ricevere i complimenti dalle personalità politiche di grandi città internazionali per il tipo di promozione culturale che portiamo in giro per il mondo.
Oppure potrei rendervi nota la “bruttezza della collettività artistica di basso livello”, quella fatta al 99% di tanti famosissimi Signor Nessuno, quei Signori che non accettano alcun suggerimento per uscire dall’anonimato (il fatto che 3 parenti abbiano un vostro quadro in casa, purtroppo, non vi rende Artisti), quelli che sanno di riprodurre malamente copie di copie e per questo non vogliono mettersi in gioco e mostrare il loro lavoro a chi può giudicarli tecnicamente, e poi, i loro Re: quelli che “non pagano per esporre”. Quelli che pensano che tutto sia dovuto perché l’Arte deve essere gratis, non sanno che tutti i sistemi “arte” che vedo funzionare sono “A Pagamento”. Anche la più grossa fiera internazionale ha un bel biglietto da pagare, nei musei si paga per entrare ed ammirare l’Arte. Certo, Leonardo non paga per esporre, ma questo è un altro discorso.
Li vorrei vedere questi “Re” alle prese con un dipendente comunale che gli espone il tariffario per l’affitto della sala o del palazzo prescelto, con relativi rimborsi delle spese di luce, riscaldamento, pulizie e sicurezza. Li vorrei vedere durante una sessione di shopping al negozio delle Belle Arti, shopping gratuito sicuramente, nel nome dell’Arte.
Li vorrei vedere tener testa agli organizzatori di una fiera internazionale con lo scopo di avere enormi distese espositive completamente gratuite senza averne titolo, vorrei carpire tutta la loro sicurezza nell’affermare giorno e notte il loro motto: “Lei non sa chi sono io, io non pago per esporre”.
Capiamoci non sto dicendo che l’artista deve essere sfruttato come Pinocchio dal Gatto e la Volpe. L’Artista deve farsi notare, deve saper comunicare, distinguersi e soprattutto deve investire in maniera oculata, perché purtroppo, nella maggior parte dei casi, chi arriva a rifiutare di esporre, è stato completamente fregato da uno dei tantissimi sedicenti organizzatori, quelli che l’Arte non sanno neanche cosa sia.
Come sono esistiti, e ancora esistono, validissimi gruppi di, veri, Artisti con finalità comuni, vorrei esistesse un gruppo dei “professionisti del settore”, per rispondere tutti in coro ai Re dei Signor Nessuno: “Io non pago per esporti” (perché ricordatevi, meglio affacciarsi dalla finestra di una stanza con le pareti vuote, piuttosto che dover vederne una zeppa di sterili manufatti).
Buone Feste e buona lettura
Vincenzo Chetta
Direttore
BIANCOSCURO Art Magazine