Periodo difficile per la nostra Nazione: quanti problemi in più potremmo dover risolvere come singoli cittadini, quali svolte economiche impreviste dovremmo trovarci a dover affrontare, come cambierà il nostro senso del necessario e del superfluo? Le scelte politiche dell’Italia e dell’Europa, non solo si ripercuotono sulla vita di tutti i giorni, ma anche su quella parte di economia così difficile da inquadrare, quella dell’arte.
I discorsi utopistici, triti e ritriti, non mi interessano molto, si può filosofeggiare per ore e ore, ma di sicuro non si riuscirebbe né a dare una visione della realtà, né a trovare una soluzione ai possibili problemi che potrebbero sorgere.
L’Arte in questo momento ha la necessità di tornare alle sue funzioni: messaggio e bellezza.
Viviamo in un Paese che potrebbe fare della cultura la sua principale risorsa economica, abbiamo un background che va al di là di quello che possiamo anche solo immaginare, eppure continuiamo a parlare di crisi economica, non curiamo i nostri siti storici, lasciamo che la nostra storia e la nostra vera eredità si disperdano tra un soffio di vento e l’altro, non investiamo più nella formazione e non ci interessa neanche più conoscere: abbiamo perso la curiosità.
Se tutti conoscessimo, anche solo a grandi linee la Storia dell’Arte, si eviterebbero tanti discorsi inutili, capiremmo che l’Arte, quella vera, è una grande risorsa.
Buona Lettura
Vincenzo Chetta
Direttore
BIANCOSCURO Art Magazine