Sono già stato ospite di Berlino molte volte, ma ogni volta è come se fosse la prima, ed ogni volta riprendere l’aereo per tornare in Italia è un grande dispiacere. Il fermento che si vive lì è unico, una Berlin Art Week all’anno non basta, bisognerebbe essere completamente liberi dagli impegni lavorativi che ti portano lì, per poter vivere ogni giorno i nuovi eventi che spuntano qua e là, anche in luoghi in cui mai ci si sognerebbe di entrare: l’Arte senza fronzoli e senza forzature accademiche, anche quando chi espone sono proprio le maggiori accademie d’Arte della città. Quest’anno la Berlin Art Week si è sovrapposta ad un altro grande evento per la società artistica: la 9ª Berlin Biennale for Contemporary Art, in chiusura proprio alla fine della settimana dell’Arte. Sicuramente di dimensioni inferiori a quella che la ispira, la “nostra” Venezia, ma di una freschezza e di un intuito indescrivibili, opere e installazioni anche monumentali e altamente tecnologiche che hanno fatto capire ancora di più quale deve essere il prossimo passo per una vera identità artistica del nostro tempo.
Ho avuto la possibilità di visitare l’anteprima del nuovo Humboldt Forum, ricostruzione del Berliner Schloss abbattuto nel 1950. Il progetto è di Franco Stella, architetto italiano di Vicenza, e al suo interno ospiterà il Museo Etnologico, il Museo di Arte Asiatica, la Biblioteca Centrale e Regionale di Berlino e la Humboldt Universität. Dovrebbe essere inaugurato nel 2019, nel frattempo lavorano e raccolgono fondi, il costo totale si aggira sui 600 milioni di euro, per la maggior parte stanziati dal Governo. 105 milioni sono invece i fondi che andranno raccolti tramite donazioni e al momento ne hanno raccolti circa 63: avete letto bene, 63 milioni di euro donati da chiunque abbia voluto contribuire. Possibile solo lì purtroppo, a Roma ci si indigna per i 2€ richiesti per fare una foto con la mano nella Bocca della Verità, (anche utili per la manutenzione del monumento), a Berlino ci si reca spontaneamente a fare una donazione per la ricostruzione di un Palazzo pubblico.
Vincenzo Chetta
Direttore
BIANCOSCURO Art Magazine