Siamo nel pieno della stagione post festività, tornano gli eventi fieristici blasonati da cui “gli esperti” misurano la temperatura del mercato, ecco riaffiorare statistiche e previsioni per il nuovo anno: appuntamenti corali in cui l’Arte viene scambiata per alta finanza. Certo, è vero, come per tutte le “cose materiali”, anche le opere d’Arte hanno un prezzo, ma non bisogna dimenticare l’emozione che le ha create, le emozioni che scaturiscono. Ho la fortuna di potermi confrontare con tanti Artisti, a punti diversi della loro carriera e del loro percorso, e tutti raccontano la parte intima della creazione, parlano di concetti e sogni, di sconfitte e successi, di ore di lavoro passate quasi inconsciamente alla ricerca della soluzione che potesse rendere concreta quella determinata sensazione epidermica.
Naturalmente ho anche avuto strane conversazioni con personaggi che ammettevano candidamente di cambiare genere, stile e messaggio a seconda dell’andamento dei like sui social, “malati” di popolarità al punto di seguire la moda del momento anche quand’essa portò allo snaturamento completo del loro io, disposti a non toccare più un pennello se solo venisse loro consigliato dai dettami degli utenti di Facebook. Così come, nonostante l’incombere del Dio Mercato, ho potuto intrattenermi con collezionisti innamorati dell’Arte nel senso più puro. Per fortuna (con i primi) e purtroppo (con i secondi), mi è capitato raramente. Buona lettura.
Vincenzo Chetta
Direttore
BIANCOSCURO Art Magazine