Affinità e divergenze tra zio e nipote
In linea con lo spirito progressista del Secolo dei Lumi, Giovanni Antonio Canal e Bernardo Bellotto occupano in pittura lo spazio riservato agli innovatori.
Dopo la ricca stagione del Barocco e del Rococò, il Settecento europeo si apre ai nuovi valori laici: il paesaggio idealizzato diviene ora razionalizzato nei minimi dettagli, con un’attenzione scientifica ed oggettiva del reale. Il fiammingo Van Wittel è, per così dire, l’inventore del vedutismo come fenomeno commerciale prima, e genere autonomo poi. Giovanni Antonio Canal detto Canaletto, figlio di un apprezzato scenografo e pittore veneziano, ha modo di studiare i disegni vedutisti del Wittel durante il suo soggiorno a Roma (1719-20), che saranno per lui determinanti nella scelta di dedicarsi unicamente alla pittura. Il biografo Zanetti parla di Canaletto come di colui che lavora “sull’aria”: egli interviene sapientemente sulla luce creando atmosfere limpide, ha grande maestria nella scelta dei siti e nella distribuzione delle figure, la sua pennellata è segno di “mente serena e genio felice”. In piazza San Marco o in qualche campiello, Canaletto si sistema con la sua camera ottica (l’antesignana delle moderne fotocamere e cineprese) e disegna le prospettive che gli si parano davanti; solo in un secondo momento, nel suo studio, le trasporta su tela. Questa stessa tecnica è adottata dal nipote Bernardo, anch’egli detto il Canaletto, fatto che ha creato non pochi equivoci di attribuzione per alcune opere, ora correttamente riconosciute al Bellotto. Tra zio e nipote ci sono 25 anni di differenza, uno scarto generazionale che si nota bene nel maggior rigore prospettico delle architetture, nell’uso più contrastato del chiaroscuro, nelle tonalità grigio-argentate delle vedute bellottiane. L’apprendistato al seguito dello zio è l’inizio di una crescita stilistica che giunge a maturazione nel 1747, quando Bellotto si trasferisce a Dresda e diventa il pittore di corte di Augusto III per undici anni. Dopo ci saranno Vienna, Monaco e infine Varsavia, dove il suo stile si perfeziona e diventa estremamente documentaristico: le sue vedute verranno usate per ricostruire la città dopo la Seconda Guerra Mondiale. Negli stessi anni Canaletto è a Londra, al seguito di Joseph Smith, console britannico a Venezia e ora suo agente: la metropoli inglese, così diversa e lontana dall’introversa Serenissima, ispirerà tagli panoramici più ampi, nuove visuali (le vedute del Tamigi restano tra le sue opere più eccezionali), maggiore attenzione al dettaglio e una certa monocromia, sorprendente in un pittore di luce e colore qual è stato Canaletto.
Questi due percorsi artistici ben distinti ed autonomi, che hanno come protagonisti due artisti accomunati dal legame di parentela, sono l’oggetto della mostra “Bellotto e Canaletto – Lo stupore della luce”, in corso a Milano presso la sede museale di Intesa San Paolo in piazza Scala, a cura di Bozena Anna Kowalczyk. Visitabile fino al 5 marzo, le dieci sezioni tematiche raccontano e confrontano gli esordi, le esperienze e gli approdi stilistici dei due “Canaletti” con oltre cento opere (alcune esposte al pubblico per la primissima volta) tra dipinti, disegni ed incisioni, insieme ad una speciale sezione dedicata all’inventario della biblioteca personale del Bellotto a Dresda, distrutta nel 1760 sotto i bombardamenti prussiani. Una mostra da non perdere.
Bellotto and Canaletto
Wonder and Light
Gallerie d’Italia – Piazza Scala
Intesa Sanpaolo Museum, Milan
November 25 2016 – 5 March 2017
Intesa Sanpaolo’s museum and cultural pole “Gallerie d’Italia” presents the magnificent exhibition Bellotto and Canaletto. Wonder and Light, at the museum situated in Piazza Scala. This is the first exhibition project dedicated by Milan to the pictorial genius and creative intelligence of two leading artists of the European 18th century, Antonio Canal, known as “Canaletto” (Venice, 1697-1768), and his nephew Bernardo Bellotto (Venice, 1722-Warsaw, 1780). The exhibition, which will remain open to the public from 25 November to 5 March 2017, is organised by Intesa Sanpaolo, curated by Bożena Anna Kowalczyk and coordinated by Gianfranco Brunelli in partnership with leading European museums that preserve the works of the two artists, namely the Gemäldegalerie Alte Meister in Dresda, the Zamek Kròlewski (Royal Castle) in Warsaw, and the Sforza Castle in Milan. Under the patronage of the Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism, and of the Milan Municipality, the exhibition is organised with the cooperation of prestigious private institutions and public museums, both Italian and international, including the Brera Art Gallery, the Capodimonte Museum, the Correr Museum in Venice, The Royal Collection, which leads the ranks of British loaners of works that have never been exhibited in Italy before, the Thyssen Bornemisza Museum in Madrid, the Hermitage Museum in St. Petersburg, The Metropolitan Museum of Art in New York, The J. Paul Getty Museum in Los Angeles, and The National Gallery of Victoria in Melbourne. Comprising 100 works, including paintings (overall 72, counting 10 by Canaletto and 62 by Bellotto), 14 drawings (2 by Canaletto and 12 by Bellotto) and 14 etchings (2 by Canaletto, 9 by Bellotto and 3 by Fabio Berardi), the exhibition track is studied to illustrate one of the most fascinating episodes of European painting, Venetian Vedutismo (landscape painting), through the works of two artists who, bound by family ties, expertly transformed this particular genre into the avant-garde current that was so typical of the 1700s. Bellotto and Canaletto, painters whose talent far surpasses that of the landscape artists who anticipated them, achieve the highest standards of this artistic genre. Several reasons make this exhibition a must see event. It is a unique opportunity to admire many of Bellotto’s masterpieces displayed side by side, works that were otherwise preserved in private institutions and residences located in three continents. One third of the works, particularly of the early period of the younger of the two landscape artists, is displayed in Italy for the first time ever. The exhibition has especially offered the occasion to precisely define the attribution process of the two painters’ works, a topic that has deeply absorbed scholars of Venetian art in recent decades, with many exceptional findings that have been traced to Bellotto and have never been exhibited to the public. Many scholars followed the attribution process of the two masterpieces with enthusiasm, and now it has been ascertained that the two works are by Bellotto. The exhibition presents them in the same room with two Canaletto’s works, thus underscoring the differences between the two artists in terms of technique and style.
INFO BELLOTTO E CANALETTO Lo stupore e la luce 25 novembre 2016 - 5 marzo 2017 Intesa Sanpaolo Museum, Milano info@gallerieditalia.com Da martedì a domenica 9.30-19.30 Giovedì 9.30-22.30 Lunedì chiuso