In mostra opere della serie Conjunction, eseguite tra il 1972 e il 2019
Ha Chong-Hyun, uno degli artisti più apprezzati della Corea del Sud, in mostra presso Cardi Gallery, Milano dal 18 settembre al 20 dicembre 2019. Il coreano è una delle personalità più importanti della storia dell’arte del dopoguerra, figura di spicco del movimento artistico coreano Dansaekhwa. Tra le privazioni materiali estreme e il sistema politico autoritario che hanno caratterizzato la Corea degli anni ’60 e ’70, l’artista ha esplorato il potenziale espressivo di materiali non convenzionali come carta da giornale, rottami di legno e filo spinato applicati sulla tela. Lavorando con le tonalità tenui della terra su superfici di tela e canapa, combinando tradizioni pittoriche orientali e occidentali e sfidando la delimitazione rigorosa tra scultura, pittura e performance, Ha Chong-Hyun ha contribuito a ridefinire il linguaggio della pittura.
Questa mostra offre l’opportunità di approfondire la conoscenza di un artista, ancora in attività, il cui lavoro ha sfidato la definizione tradizionale di pittura e ha contribuito ad aprire un nuovo e vitale capitolo dell’arte visiva coreana. La galleria presenta una selezione di opere della serie Conjunction, sia storiche che più recenti, fino a un nucleo realizzato appositamente per l’occasione. Nei lavori esposti, la classica palette di colori neutri e blu profondi utilizzata da Ha Chong-Hyun si arricchisce di altre intense tonalità di blu, rosso e nero, il cui uso deriva dall’impegno dell’artista nell’esplorazione dei colori caratteristici degli interni coreani. Il rosso vermiglio, in particolare, rappresenta un elemento di novità, essendo entrato a far parte della pratica di Ha Chong-Hyun solo dal 2018.
Ha Chong-Hyun e gli artisti della sua generazione quali Lee Ufan, Park Seobo, Kwon Young-woo, Yun Hyong-keun e Chung Sang-hwa sono conosciuti come membri del movimento Dansaekhwa, termine che letteralmente significa “pittura monocromatica”, ma che definisce tanto le tecniche impiegate quanto l’estetica riduzionista a cui il gruppo fa riferimento. La stesura della vernice, le tele imbevute, le matite trascinate, la carta strappata e i materiali manipolati che caratterizzano l’approccio di questi artisti hanno cancellato e ridefinito i confini che fino a quel momento separavano il disegno a inchiostro dalla pittura a olio, la stessa pittura dalla scultura, e l’oggetto dallo spettatore.
Ha Chong-Hyun vive e lavora a Seul da quando si è laureato all’Università di Hongik nel 1959. Dal 1990 al 1994 è stato Decano del Fine Arts College dell’Università di Hongik ed è stato Direttore del Seoul Museum of Art dal 2001 al 2006.
È stato protagonista di importanti mostre personali all’Espace Paul Ricard di Parigi (1999), alla Fondazione Mudima di Milano (2003) e al Gyeongnam Art Museum di Changwon, Corea del Sud (2004). Ha rappresentato la Corea del Sud in importanti kermesse internazionali come la Biennale di Parigi nel 1961, la Biennale d’Arte di San Paolo nel 1967 e 1977, la Biennale di Venezia nel 1995 e la Biennale di Praga nel 2009. Tra le sue mostre più recenti ricordiamo la grande retrospettiva al Museo Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Gwacheon, Corea, (2012), la mostra Dansaekhwa, evento collaterale della 56. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia (2015), la mostra personale alla Kukje Gallery di Seoul (2015) e alla Tina Kim Gallery (2018).
Le opere di Ha Chong-Hyun sono conservate in collezioni pubbliche di importanti istituzioni come il Museum of Modern Art di New York, il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, l’Art Institute of Chicago, il Museo M+ di Hong Kong, il Museo Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Corea, e il Leeum, Samsung Museum of Art di Seoul.
INFO HA CHONG-HYUN dal 18 settembre al 20 dicembre 2019 Inaugurazione 17 settembre, dalle 19 alle 21 Cardi Gallery | Milano Corso di Porta Nuova 38 20121 Milano Italy