“Amo l’osceno audace
e irriverente,
che turba il sonno
del bigotto intransigente…“
Eugenio Cerrato
È con vero piacere che presento il nuovo protagonista della cover di BIANCOSCURO: Eugenio Cerrato. Vincitore del Premio Copertina al BIANCOSCURO Art Contest 2022, la redazione ha poi deciso di dedicare a lui la cover di questo numero.
Cerrato nasce a Gravellona Toce nel 1947 e a sei anni lascia con la famiglia il paese d’origine per stabilirsi definitivamente ad Oleggio, dove tuttora vive coltivando le proprie passioni. Conseguita la maturità classica, intraprende gli studi di Scienze Politiche che interromperà per coadiuvare i genitori nell’attività commerciale da loro intrapresa. Oculato lettore di testi classici e contemporanei e profondo conoscitore di Storia dell’Arte, con il supporto di una non comune manualità, Eugenio inizia il suo percorso creativo in giovane età, evitando però per alcuni anni di esporre in pubblico le sue opere. A partire dai primi anni ‘90, il suo calendario espositivo assume una cadenza regolare, arrivando a tutt’oggi a contare oltre 150 mostre, personali e collettive, in Italia e all’estero. Nel 1998 acquista e ristruttura un piccolo locale, “Eugenesi”, che in questi 25 anni è stato ed è tuttora studio, saletta espositiva e luogo di conversazione per i visitatori. Cerrato compie da anni una ricerca artistica peculiare, tesa a dare un’impronta unica e personale alle proprie opere, sempre pervase da raffinate trame psicologiche, da sottile ironia, da decontestualizzazioni formali nelle quali scorrono richiami letterari antichi e moderni. Queste ultime, le parole di Maria Paola Arbeia per descrivere l’Artista: “Fare Arte significa concepire e realizzare con cura estrema opere concettualmente così complicate da risultare, una volta eseguite, perfettamente comprensibili a tutti”, questa l’affermazione che più piace ad Eugenio Cerrato.
Daniela Malabaila: Buongiorno Eugenio, che piacere poter finalmente fare due chiacchiere.
Come è iniziata la sua carriera e quando ha capito che questa passione andava assecondata?
Eugenio Cerrato: La mia carriera di “Artigiano dell’Arte”, come amo definirmi, è iniziata negli anni ‘90, ed è stata il logico proseguimento dell’aver affinato nel tempo le mie capacità di esprimermi attraverso le mie opere. La spinta a proseguire mi è stata data dal mio personale bisogno di fare, ed in seguito l’interesse destato ha contribuito a rafforzare le mie convinzioni.
D.M.: Muse: da cosa o da chi trae maggior ispirazione?
E.C.:Traggo ispirazione da tutto ciò che mi circonda, mescolando reminescenze classiche e moderne, ricercando e studiando continuamente per ampliare le mie conoscenze e per applicare poi quanto acquisito nel modo più corretto possibile, in modo tale che ogni opera sia comprensibile o quantomeno soggetta ad interpretazione.
D.M.: Quali momenti hanno segnato, o ricorda piacevolmente, la sua carriera artistica?
E.C.: Vari momenti hanno segnato piacevolmente la mia carriera artistica e, a parte gli apprezzamenti, le gratificazioni e i premi vinti, mi glorio del Diploma di Benemerenza rilasciatomi dalla Presidenza della Croce Rossa Italiana. Alla richiesta di quest’ultima di contribuire per far fronte alle necessità imposte dallo scoppio della pandemia avevo messo in vendita sui social moltissimi miei lavori a prezzi convenienti, per dar modo a chiunque di acquistare e nel contempo di fare beneficenza.
La risposta delle persone non si era fatta attendere, il denaro andava direttamente in C.R.I e con la ricevuta si ritirava l’opera. Venne raccolta una cifra interessante.
D.M.: La nuova arte contemporanea risente sempre di più del lato commerciale, tanti giovani artisti si lasciano traviare nei gesti e nell’espressione dalla “moda”. Che futuro vede per loro?
E.C.: Nei riguardi dell’arte giovanile contemporanea secondo me due sono i punti che possono pregiudicarne il futuro. Da un lato l’illusoria convinzione da parte degli artisti più giovani che ci si può facilmente arricchire seguendo le mode del momento anche senza preparazione e cultura, artistica o meno. Dall’altra, il proliferare incontrollato di sedicenti galleristi che, perseguendo unicamente finalità di lucro, alimentano in chiunque false speranze. Non mi ricordo di avere visto in passato un numero così elevato di faccendieri dell’arte, chiunque abbia modo di accedere ad uno spazio qualsiasi organizza mostre a pagamento, accettando tutto e tutti, purché paganti. A discapito, naturalmente, della qualità.
D.M.: Sono pienamente d’accordo Eugenio, tornando a lei, dove potremmo vedere le sue opere prossimamente?
E.C.: Le mie opere sono sempre visibili nella mia personale sala espositiva “Eugenesi” in Piazza Martiri 50 in Oleggio. Inoltre, tutta la mia produzione è visibile su Facebook e Instagram, pubblico tutto ciò che produco, ad eccezione di alcune ultime opere che per temi trattati non sono adatte ai social network.
D.M.: Seguiamo da anni la sua carriera, e speriamo che questo sia l’ennesimo trampolino per portare la sua arte in tutto il mondo, ancora complimenti!
E.C.: Grazie a voi per l’apprezzamento e per la disponibilità.