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Gillo Dorfles. Essere nel tempo

⏰ lettura 4 min.

Eclettismo e contaminazione a superamento di tradizione ed avanguardia

Fino al 30 marzo 2016, il MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma, con la mostra antologica “Gillo Dorfles. Essere nel tempo”, rende omaggio ad un protagonista indiscusso del panorama culturale italiano.

La sua produzione artistica torna, oggi, ad essere oggetto di crescente attenzione da parte di critica e pubblico; il clima culturale si dimostra, infatti, favorevole all’eclettismo esistenziale di cui Dorfles, in un’avventura esistenziale dominata dall’intreccio tra arte e critica, si rende portatore. Skira Editore, che ha appena pubblicato il saggio a lui dedicato “Gli artisti che ho incontrato”, a cura di Luigi Sansone, è editrice anche del catalogo della mostra, arricchito da scritti di Umberto Eco e dello stesso Sansone.

Gillo Dorfles, nato a Trieste nel 1910, ha occasione, fin da giovanissimo, di entrare in contatto con una città che brilla per vocazione mitteleuropea: qui conosce Umberto Saba, Bobi Bazlen e Italo Svevo, che contribuiscono alla maturazione della sua vocazione artistico-letteraria.

Gillo Dorfles Senza titolo, anno 1930 china su carta, 22,7x14,2 cm.
Gillo Dorfles Senza titolo, anno 1930 china su carta, 22,7×14,2 cm.

Dopo la laurea in medicina a Milano e la specializzazione in psichiatria a Roma, trascorre gli anni della Seconda guerra mondiale nelle campagne toscane, dedicandosi alla pittura ed alla produzione delle prime terrecotte. Nell’immediato dopoguerra scrive di arte ed estetica e, nel 1948, fonda con Monnet, Soldati e Munari, il “Movimento per l’Arte Concreta”, come moto di liberazione dalla dittatura italiana del figurativismo; in qualità di critico ed estetologo, si rende interprete attivo delle nuove istanze teoriche e critiche all’origine di astrattismo e concretismo, senza temere sconfinamenti nei territori del nascente design e delle fenomenologie del consumo di massa. Nel 1955 intraprende, come libero docente di Estetica, la carriera universitaria a Milano, Trieste e Cagliari ed è visiting professor in numerose università statunitensi. Negli anni Settanta, a causa degli impegni didattici e dell’intensa produzione critica, l’attività grafica sostituisce quasi completamente quella pittorica, poi ripresa a partire dai primi anni Ottanta.

La mostra, curata da Achille Bonito Oliva, con il coordinamento scientifico di Fulvio Caldarelli e Maurizio Rossi, sa rendersi eccellente interprete delle sue due anime distinte, dei due differenti modi di vivere la relazione con il tempo: da un lato la sua vivacità espressiva autarchica e personalissima, imperturbabile di fronte all’avvicendarsi di avanguardie e correnti artistiche; dall’altro, lo sguardo di chi indaga le oscillazioni del gusto, le evoluzioni estetiche e comportamentali del suo tempo. Gillo Dorfles viene offerto ai visitatori in un allestimento totalizzante: ne sono protagoniste oltre 100 opere, alcune delle quali esposte per la prima volta: dipinti, disegni e opere grafiche, ma anche una selezione di ceramiche e gioielli. Un inedito percorso attraverso il tempo, dalle creazioni più recenti, (inclusi tre dipinti realizzati nell’estate 2015, all’età di 105 anni), alla fondazione del Movimento per l’Arte Concreta, fino agli esordi giovanili degli anni Trenta.

Gillo Dorfles Milano,1966. Fotografie Ugo Mulas ©Eredi Ugo Mulas Tutti i diritti riservati
Gillo Dorfles
Milano,1966. Fotografie Ugo Mulas ©Eredi Ugo Mulas
Tutti i diritti riservati

L’esposizione è completata da due sezioni dell’allestimento che diventano occasione per ripercorrere oltre un secolo di storia: “Istantanee” è la sezione documentaria che raccoglie un ricchissimo repertorio fotografico e il corpo inedito dei carteggi; “Previsioni del tempo” è la sezione intitolata allo sguardo lungimirante del protagonista: citazioni tratte dalla produzione saggistica, estratti di filmati e postazioni audio che ripropongono interventi radiofonici.

Fa parte del progetto di allestimento il segno grafico che sigla l’immagine coordinata della mostra: la lettera “d” che campeggia da sola nello spazio. La sua silhouette, con il tratto verticale a rappresentare una virtuale linea del tempo senza fine, è segno di una personalità che trascende le convenzioni; è proprio qui che si colloca l’“essere nel tempo” di Gillo Dorfles, lungo il costante divenire del suo segno.
Lucia Garnero

dorfles

English  info

GILLO DORFLES – A life of the times
Museo d’Arte Contemporanea – Roma
27 November 2015 – 30 March 2016 

From 27 November 2015 to 30 March 2016, MACRO, the Rome Contemporary Art Museum, is to host the exhibition Gillo Dorfles, A life of the times curated by Achille Bonito Oliva, with technical coordination and exhibition design by Fulvio Caldarelli and Maurizio Rossi: the first anthological exhibition to pay tribute to the opera omnia of a historic father of Italian visual culture, covering artistic output, critical thinking and aesthetic theories. The exhibition is organised by the Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni

Culturali, with the patronage of MiBACT, and coordinated by the Centro interdisciplinare di ricerca sul paesaggio contemporaneo in collaboration with Zètema Progetto Cultura.

Gillo Dorfles, artist and art critic, two separate mindsets, two different relationships with time. On the one hand the times of the inner world with his highly personal and independent liveliness of expression, unshakable in the face of the various events of artistic and avantgarde movements. On the other hand the times of the outside world, the movable horizon of history and his observations exploring the variations in taste and the aesthetic and behavioural developments of the present which are a feature of every age.

Over 100 works, some of which displayed for the first time: paintings, drawings and graphic artwork and also a selection of ceramics and jewellery. A new journey through time, from the more recent creations (including three new paintings produced in the summer of 2015) to the founding of the Concrete Art Movement (the exhibition also displays original documents and historic catalogues of the first exhibitions) back to his debut at a young age in the Thirties. A vast display in which the time coordinates given tend to fade away in the synchronisation of a long and still evolving present.

Gillo Dorfles - Senza titolo, anno 1952, monotipo e tecnica mista su carta, 57x47 cm.
Gillo Dorfles – Senza titolo, anno 1952, monotipo e tecnica mista su carta, 57×47 cm.

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