Fino al 3 giugno 2018 alle “Scuderie del Castello Visconteo”, Pavia
Frontiera afgano-pakistana, campo profughi di Peshawar, una ragazza di nome Sharbat Gula viene immortalata per la prima volta nella sua vita da una macchina fotografica, una Nikon per la precisione, era il 1984 ed il fotografo, era lui: un giovane di 34 anni, Steve McCurry.
Il ritratto della ragazza allora quindicenne, con i suoi grandi occhi verdi, fu immortalato e successivamente pubblicato sulla copertina del National Geographic Magazine nel 1985, diventando così il simbolo per eccellenza dei conflitti afgani.
Ragazza afgana è diventata una fotografia talmente iconica che mi segue ovunque vada, e [… ] giuro che non passa giorno senza che io riceva una richiesta di utilizzo, una richiesta di informazioni o qualunque altra cosa che abbia a che fare con quella fotografia, ogni singolo giorno della mia vita.
Steve McCurry
La città di Pavia dal 3 febbraio scorso, ospita la mostra intitolata “Steve McCurry-Icons” alle Scuderie del Castello Visconteo, che vuole analizzare, l’importantissimo lavoro svolto da uno dei più grandi fotografi contemporanei conosciuto in tutto il mondo. L’esposizione, curata da Biba Giacchetti, organizzata e prodotta da ViDi, con Civita Mostre e SudEst57, in collaborazione con la Fondazione Teatro Fraschini e il Comune di Pavia-Settore Cultura, raccoglie oltre 100 scatti che ripercorrono quarant’anni di attività del grande fotografo americano, attraverso numerosissimi viaggi in luoghi come l’India, l’Afghanistan, la Birmania, il Giappone ed il Brasile.
I suoi lavori pieni di verità, si compongono di sentimenti universali, fatti da una serie di racconti, di storie, che vivono in immagini di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia, di stupore e d’ironia. Durante tutto il periodo espositivo, sarà proiettato un video, prodotto da National Geographic, che metterà in luce la lunga ricerca svolta per ritrovare, diciassette anni dopo, Sharbat Gula, a questo progetto, si aggiunge un secondo video, intitolato “Le massime di Steve McCurry”, in cui il fotografo racconta il suo modo di intendere la fotografia, la sua percezione e le sue visioni del mondo. Inoltre, sono in programma una serie di attività didattiche, incontri e visite guidate gratuite per i bambini e gli adulti, che accompagneranno il pubblico per tutta la durata della mostra.
La parte più importante del mio lavoro è narrare storie, è per questo che la maggior parte delle mie immagini posa le sue radici nella gente comune. Sono alla ricerca di quell’attimo di autenticità e spontaneità capace di raccontare una persona […], quello in cui, per un istante, si cattura l’essenza di un altro individuo […]. Penso sia questo, uno dei più grandi poteri della fotografia.
Steve McCurry
I suoi scatti prendono forma, diventando così dei fermi immagine, momenti rubati e fissati a testimonianza delle continue guerre e delle sofferenze che subiscono in ogni momento gli uomini, le donne e i bambini, in luoghi del mondo che sembrano così lontani da quelli in cui viviamo.
La mostra, visitabile fino al 3 giugno 2018, sarà l’occasione per poter apprezzare dal vivo le opere di un grande fotografo, ma anche per sensibilizzare le nuove generazioni su temi contemporanei.
La fotografia è un’arte che riproduce perfettamente la realtà che ci circonda, la analizza e la scruta in tutte le sue porzioni, e se a questo ci aggiungiamo la sensibilità unica di Steve McCurry, allora l’opera si compone di un spiritualismo e sentimentalismo universale più grande, più vivo, e decisamente più reale.
INFO
STEVE McCURRY
Icons
03 febbraio – 03 giugno 2018
Scuderie del Castello Visconteo, Pavia
Dal martedì al venerdì
10.00-13.00 / 14.00-18.00
Sabato, domenica e festivi 10.00-20.00