Da soggetti ritratti ad autrici, le Donne protagoniste
Protagonista indiscusso delle fotografie in mostra a Camera, Torino, per la speciale mostra “wo/Man Ray. Le seduzioni della fotografia”, inaugurata 17 ottobre e visitabile fino al 19 gennaio, un tema classico riletto in una prospettiva del tutto nuova.
L’esposizione presenta circa duecento fotografie, realizzate a partire dagli anni Venti a Parigi, dove Man Ray diviene protagonista indiscusso delle stagioni dadaista prima e surrealista poi; fotografie tutte dedicate a un preciso soggetto, la donna, tema fondamentale della sua fotografia, al centro della sua poetica, non semplicemente come oggetti da ritrarre, ma come irrinunciabile fonte di ispirazione.
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Filo conduttore di tutto l’evento, dunque, il rapporto tra Man Ray e l’universo femminile: nel dare vita ad una continua metamorfosi di forme e significati – da forma astratta a oggetto di seduzione oppure rappresentazione realista -, l’artista reinventa interamente, attraverso rayographs, solarizzazioni e doppie esposizioni, la rappresentazione del corpo e del volto, nei generi del nudo e del ritratto fino a creare autentici “cunei nel linguaggio fotografico tradizionale”. Tuttavia, come ha sottolineato Walter Guadagnini, Direttore di Camera, non è mai accaduto prima d’ora che fosse messo in rilievo il fatto che molte modelle siano state, in momenti diversi, anche assistenti dell’artista e spesso, a loro volta, protagoniste del clima surrealista e che abbiano intrapreso, analogamente al loro maestro, un’attività di successo. Man Ray è il mentore di due tra le maggiori fotografe del periodo, Berenice Abbott e Lee Miller, inizialmente sue assistenti, ma che arrivano ad affermare il loro autonomo linguaggio. Le modelle diventano così grandi artiste, in una mostra entro la quale è possibile scoprire i legami biografici tra le persone ritratte, intessuti nel tempo nelle opere che immortalano la Parigi della prima metà del Novecento. E poi Dora Maar, Meret Oppenheim, Nusch Éluard, Juliet – l’ultima moglie a cui è dedicato il portfolio The Fifty Faces of Juliet (1943-1944)-: artiste, modelle, amiche, compagne; allo stesso modo, le protagoniste della Parigi degli anni Venti e Trenta, Gertrude Stein, Nancy Cunard, Sylvia Beach, Youki Foujita Desnos. Tutte, in modi diversi, legate per periodi più o meno lunghi a Emmanuel Radnitzky, detto Man Ray – nato a Philadelphia nel 1890 -, arrivato nella Ville Lumière nel 1921.
Non viene lasciata in secondo piano neppure la storia e, in particolare, il Surrealismo: un’intera sala è dedicata alla documentazione dei manichini dell’Exposition International Surréaliste del 1938, “Les mannequins. Résurrection des mannequins”, evento epocale nell’arte del XX secolo.
Una mostra unica, dunque, per le fotografie esposte e per il taglio innovativo nell’accostamento insieme biografico e artistico dei protagonisti. Curata da Walter Guadagnini e Giangavino Pazzola, è nata dalla collaborazione di istituzioni e gallerie nazionali e internazionali, tra cui lo CSAC di Parma, l’ASAC di Venezia, il Lee Miller Archive del Sussex, il Mast di Bologna e la Fondazione Marconi di Milano.
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In ragione di tema affrontato ed approccio espositivo, è significativo riportare quanto affermato da Emanuele Chieli, Presidente di Camera: “Si tratta non solo della prima mostra di Camera dedicata a un grande maestro della storia della fotografia mondiale del XX secolo, ma anche dell’approccio nuovo a un tema così attuale come quello del ruolo della donna all’interno di ogni ambito della società, compreso quello artistico”.
INFO wo/MAN RAY Le seduzioni della fotografia 17 ottobre 2019 – 19 gennaio 2020 CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Torino camera@camera.to Lunedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 11.00 - 19.00 Giovedì 11.00 - 21.00 www.camera.to