Neoclassicismo, Romanticismo, Scapigliatura e Divisionismo: una mostra unica li racconta
Abbiamo già avuto modo di conoscere l’attività dell’associazione “Amici di Palazzo Martinego” di Brescia, grazie alle precedenti mostre dedicate al cibo nell’arte ed ai vedutisti veneziani, di cui è stata promotrice. Quest’anno l’appuntamento si rinnova con l’esposizione “Da Hayez a Boldini. Anime e volti della pittura italiana dell’Ottocento”, curata da Davide Botti in collaborazione con la Provincia di Brescia ed il patrocinio del comune della città, in corso fino al prossimo 11 giugno.
L’accattivante sguardo della Principessa Radzivill, ritratta da Giovanni Boldini nel 1910, è l’immagine scelta per presentare le oltre cento opere della mostra (per la maggior parte provenienti da collezioni private) che offrono ai visitatori un saggio esaustivo della produzione pittorica ottocentesca in Italia. Un secolo, l’Ottocento, di capitale importanza per le sorti della pittura negli anni a venire, che ha saputo rielaborare la tradizione figurativa con l’esperienza romantica e neoclassica, e aprire nuove strade nel campo delle tecniche pittoriche, dando vita a Impressionismo, Puntinismo, Divisionismo, precursori delle Avanguardie novecentesche.
Il percorso espositivo si apre, non con un dipinto, bensì con una scultura: “Amore e Psiche”, copia in gesso realizzata da Antonio Canova nel 1796, una delle varie che precedettero la definitiva versione in marmo, oggi conservata al Louvre. Attorno al gruppo scultoreo, lungo le pareti della prima sala, si alternano tele di autori neoclassici, tra cui una dello stesso Canova, le “Tre grazie” (1799) e la “Venere che allaccia il cinto a Giunone” (1811) di Andrea Appiani, il pittore di cui Napoleone Bonaparte, artisticamente, si innamorò. Di Hayez si può ammirare la grande tela a tema storico “Maria Stuarda sale al patibolo” (1827) dove, tra la folla e la brillantezza delle vesti, è riconoscibile l’autoritratto dell’artista in uno dei personaggi sulla destra.
Le sale proseguono secondo una organizzazione tematica divisa in movimenti artistici: troviamo quindi gli esponenti della Scapigliatura milanese (Cremona, Ranzoni, Bianchi) e i Macchiaioli fiorentini che si riunivano al Caffè Michelangelo (Fattori, Lega, Signorini). Soggetti a carattere orientalista ed esotico si affiancano a scene di ménage quotidiano o legate alle tradizioni locali, di cui la “Donna che cucina lo spiedo” di Angelo Inganni ne è un pregevole esempio (lo spiedo era un piatto tipico bresciano, molto apprezzato). Spicca, nella quinta sala, il dipinto di Segantini “Alpe di maggio” (1891), intensa scena bucolica, in cui il maestro divisionista rende le diverse consistenze del manto erboso, del cielo e degli animali attraverso l’uso sapiente delle pennellate sfumate. Chiude il percorso un omaggio alla Belle Epoque e a Parigi, città adottiva di molti artisti italiani che vi si trasferirono per assorbire le innovazioni della pittura impressionista: tra essi De Nittis, Zandomeneghi e il già citato Boldini, presente in mostra con alcuni dei suoi ammalianti ritratti femminili. Un percorso pieno e strutturato, una visione d’insieme che può solo affascinare: un altro sicuro successo per gli Amici di Palazzo Martinengo.
INFO DA HAYEZ A BOLDINI Anime e volti della pittura italiana dell’Ottocento 21 gennaio - 11 giugno 2017 Palazzo Martinengo, Brescia Da mercoledì a venerdì 9.00-17.30 Sabato, domenica e festivi 10.00-20.00 Chiuso lunedì e martedì