“Magnum è una comunità di pensiero, una qualità umana condivisa, una curiosità su ciò che sta accadendo nel mondo, un rispetto per ciò che sta succedendo e il desiderio di trascriverlo visivamente” affermava Henri Cartier-Bresson.
La Magnum Photos, una delle più importanti agenzie fotografiche del mondo con sede a Parigi, New York e Londra, venne fondata nel 1947 e nacque introducendo un’idea innovativa: tutelare i fotografi permettendo che la proprietà delle immagini rimanesse agli autori e non alla rivista che le pubblicava.
Il fotografo in questa maniera si trovava ad avere più libertà creativa ed intellettuale, potendo scegliere quali foto pubblicare, che soggetti e che temi utilizzare, orientando la produzione verso uno stile più personale ed introspettivo. Di natura artistica e reportagistica l’agenzia voleva affermare il carattere individuale del linguaggio fotografico, declinandolo in una chiave cooperativa.
Alla mostra L’Italia di Magnum. Da Robert Capa a Paolo Pellegrin è possibile ammirare gli scatti proposti dai membri di questa agenzia che per anni si sono succeduti in diversi reportages, girando in tutto il mondo e documentando l’esistenza umana, approfondendo il tema della collettività e della quotidianità.
L’esposizione, che ha sede al Palazzo Vescovile di Portogruaro e terminerà il 5 febbraio 2023, pone l’accento sul nostro Paese, presentando oltre cento immagini che raccontano la società italiana negli ultimi 70 anni.
Curata da Walter Guadagnini ed Arianna Visani, la mostra intende indagare i personaggi e i luoghi dell’Italia dal dopoguerra fino ai nostri giorni ed è organizzata per decenni.
L’Italia di Magnum viene rappresentata attraverso una serie di episodi dal carattere collettivo e dallo scenario inequivocabilmente nostrano, dove i nostri costumi vengono teatralizzati ma mai esasperati, conseguenza della lettura che il nostro paese dava e tutt’ora da di sé all’estero.
La mostra ha inizio con due serie di foto, la prima, proposta da Robert Capa, raffigurante il periodo della fine della Seconda Guerra Mondiale, la seconda di David Seymour che invece riprende il ritorno del turismo nella Cappella Sistina.
Elliott Erwitt ci mostra la Roma degli anni Cinquanta mentre René Burri ci porta all’interno della storica mostra di Picasso del ’53 a Milano. Thomas Hoepker ritrae un trionfante Cassius Clay alle Olimpiadi di Roma degli anni Sessanta e Bruno Barbey chiude il decennio con i funerali di Togliatti. Gli anni Settanta si aprono con la Sicilia raccontata da Ferdinando Scianna e prosegue con le immagini di Leonard Freed sullo storico referendum abrogativo sul divorzio che vide vittorioso il fronte divorzista.
Scianna torna realizzando una decina di fotografie che aprono gli anni Ottanta e che ritraggono Berlusconi prima della carriera politica; Martin Parr invece testimonia l’affermazione del turismo di massa con le sue deprecabili condizioni.
Quattro artisti ci accompagnano alla fine del percorso che segna gli anni Novanta e Duemila: Alex Majoli con la movida nelle discoteche romangnole, Thomas Dworzak riportandoci ai dolorosi avvenimenti del G8 di Genova, Peter Marlow testimoniando la guerra nella ex Jugoslavia attraverso gli occhi dei soldati americani al largo delle coste italiane ed infine Paolo Pellegrin, con il lutto della folla per la scomparsa di Papa Giovanni Paolo II.
Portogruaro (VE), Palazzo Vescovile Via del Seminario 19 Da martedì a giovedì 14.30 – 18.30 Venerdì 14.30 – 9.30 Sabato, domenica e festivi 10.00 – 19.00 lunedì chiuso T: 0421 564136 https://veneziaorientaledistrettoturistico.it