Alla Koons o alla Leroy Merlin?
Gli artisti si possono suddividere tra quelli alla “Koons” e quelli alla “Leroy Merlin”: nella prima gli Artisti con la A maiuscola, nella seconda gli Hobbisti con la H. A questo riguardo abbiamo assistito a una grande confusione negli ultimi 5 anni. Cercherò, in base alle mie esperienze, di fare chiarezza, soprattutto per dare un netto distinguo tra due mondi lontani, diversi, spesso mescolati insieme per creare un inutile misto frutta. Tutto ciò ovviamente a discapito di un’Arte fatta con estrema, ottima, fattura. Io insisto per differenziare queste due categorie così come vanno differenziate le gallerie con la G e le Vanity Gallery, cancro dell’Arte Contemporanea. Tutto questo ha prodotto falsi miti, estreme ed ennesime fotocopie del passato, a mio avviso da vietare dato che gli stili del passato sono rimasti là, impressi con il senso di quel periodo. Mi chiedo che senso abbia oggi riproporsi con uno stile del passato e che senso abbiano gallerie che propongono e illudono di un possibile successo sia l’hobbista che lo pseudo collezionista. Solo chi possiede cambiamenti di tecnica ha la caratteristica dell’ossessione e quindi dell’essere un Artista a tempo pieno. Fare, essere e vivere l’Arte a tempo pieno è una forma di credo totale, come l’essere sacerdoti a servizio degli Dei. L’Hobbista che si ritiene un artista è solo un folle, un esaltato che non produce nulla di nuovo e che, probabilmente, fa arte solo per occupare un posto sulle ultime piccionaie del Grande Teatro. Sviluppare un concetto privo di elementi per la sua creazione non significa essere un Artista, per diventare grandi bisogna osservare con grande umiltà i grandi della Storia dell’Arte. Questa a mio avviso è l’unica chiave di volta per poter percorrere un tragitto sicuro verso una consacrazione mondiale. Un Artista deve possedere una personalità tale da essere ricordato o quanto meno associato ad un determinato filone concettuale, deve varcare i confini per non cadere nell’errore di Pascoli, troppo ancorato a una stretta provincialità, dando così lustro alla personalità potente di D’Annunzio, meno umile e sensibile, ma proiettato verso un’internazionalità che lo ha reso molto più famoso. L’Artista deve creare per sè un’immagine nuova, un logo di se stesso, una forma stilistica contemporanea diretta dalle regole del marketing: non sono le proprie convinzioni a fare di voi un Artista, ma il riconoscimento da parte di Critici d’Arte e di Gallerie serie e importanti. Essere presenti solamente in una galleria online o, peggio, solo sul grande social network Facebook, fa di voi dei madonnari della domenica, hobbisti da Leroy Merlin! Fare l’Artista è una professione a tutti gli effetti, chi si cimenta in questo lavoro deve conoscere l’Arte, deve aver visto le Fiere più importanti al mondo, deve avere una cultura a 360°, sia sulla Storia dell’Arte che sulle forme d’Arte contemporanee. Vi pongo un esempio d’Arte: si definisce Arte Concettuale qualunque espressione artistica in cui i concetti e le idee espresse siano più importanti del risultato estetico e percettivo dell’opera stessa. La definizione di Arte Concettuale nel contesto dell’Arte Contemporanea si deve a Joseph Kosuth che lo utilizzò verso la metà degli anni Sessanta per definire il suo obiettivo di un’arte fondata sul pensiero e non più su un ormai frainteso ed equivoco piacere estetico. Nel 1965 Kosuth realizzò l’opera “Una e tre sedie” che comprendeva una vera sedia, una sua riproduzione fotografica ed un pannello su cui era stampata la definizione da dizionario della parola “sedia”. L’Artista si proponeva di richiamare lo spettatore a meditare sulla relazione tra immagine e parola, in termini logici e semiotici. Comunque già nel 1960, probabilmente all’insaputa uno dell’altro, il catalano Joan Brossa aveva concepito il poema-oggetto: “Cerilla” (fiammifero) che riuniva la parola “cerilla”, il disegno di un fiammifero e il fiammifero vero e proprio.
E adesso vi pongo la definizione della parola “hobby”: termine polisemico inglese che indica un’attività praticata nel tempo libero per piacere, interesse e divertimento. “Hobby” si è affermato con l’avvento della società industriale, che distingueva il tempo lavorativo da quello disponibile per altre attività.
Decidete ora in quale carrello essere, se Koons o Leroy Merlin (consapevoli però che sarete meteore inesplose).
Étienne de Bricassarde
Opinionista