Max Beckmann è, insieme a Pablo Picasso ed Henri Matisse, uno dei massimi Maestri dell’arte moderna. Con loro figura nelle sale dei più importanti musei del mondo. Nonostante la sua maestria pittorica, plastica e grafica, le sue opere – inquietanti, enigmatiche e sensuali – continuano a essere una sfida per l’osservatore. Tuttavia, incredibilmente, la sua opera non è conosciuta in ambito culturale italiano: l’unica mostra degna di nota si tenne nel 1996 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Dal 28 ottobre al 27 gennaio il Museo d’arte Mendrisio dedica al grande artista tedesco una straordinaria antologica – realizzata grazie al sostegno della famiglia Beckmann e al contributo di Siegfried Gohr, tra i massimi studiosi dell’artista – che darà modo non solo di riscoprire, finalmente, i principali capitoli dell’opera di questo maestro unico, ma di rivisitare il suo percorso artistico attraverso tutte le tecniche da lui utilizzate. In mostra 30 dipinti, 17 acquarelli, 2 sculture e ben 80 grafiche, elaborate, queste ultime, principalmente tra il 1917 e il 1925 e dopo la Seconda Guerra Mondiale, decisiva sulla base di una nuova idea dello spazio nell’elaborazione del linguaggio maturo dell’artista, tra sogno e realtà.
L’allestimento, concepito con un andamento cronologico e con sale dedicate a tematiche specifiche, consente di cogliere chiaramente l’evoluzione del suo linguaggio da uno stile ancora tardo impressionista alla cesura dalla Grande Guerra e alla successiva riduzione all’essenziale di linee, forme, colori.
Beckmann ha conferito nuova vita alle tradizionali categorie dell’arte: alle nature morte, alle scene in interni, al paesaggio, al ritratto. Soprattutto gli autoritratti costituiscono un’impressionante testimonianza biografica e storica contemporanea, mentre la parte complessa del suo lavoro è costituita da invenzioni di stampo mitologico e allegorico, che spesso si presentano come particolarmente enigmatiche.
Tra gli artisti del XX secolo, Max Beckmann è uno di quelli che più ha intensamente vissuto, sentito e sofferto il proprio tempo. La fama, l’esilio, l’ostracismo, e poi un nuovo apprezzamento nel corso degli ultimi anni della sua vita, rispecchiano il destino dell’arte moderna e dei suoi creatori nella prima metà del secolo.
Attorno alla mostra di Beckmann sono previste diverse attività collaterali intese ad approfondire la figura di questo straordinario artista.
Max Beckmann Dipinti, sculture, acquerelli, disegni e grafiche 28 ottobre 2018 – 27 gennaio 2019
Museo d’arte Mendrisio – piazzetta dei Serviti 1, Mendrisio
INFORMAZIONI: www.mendrisio.ch/museo – museo@mendrisio.ch – tel. +41 58.688.33.50