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Pasolini e Illuminato | Giornata del Contemporaneo

⏰ lettura 3 min.

Sul tema della vulnerabilità un dialogo immaginario tra l’artista e Pier Paolo Pasolini.

Il progetto ‘IOSONOVULNERABILE’, a cura di Sergio Mario Illuminato, è stato ufficialmente inserito nella ventesima Giornata del Contemporaneo, il grande evento annuale promosso da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Questo evento, in programma il 12 ottobre 2024, celebra la vitalità e l’importanza dell’arte contemporanea in Italia e nel mondo.

Nell’ambito di questa prestigiosa giornata, ‘IOSONOVULNERABILE’ sarà presente attraverso una pratica performativa transdisciplinare presso l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, spazio internazionale di rinomata rilevanza.

Per offrire una comprensione profonda del pensiero dietro il progetto, viene di seguito proposto un affascinante dialogo immaginario tra Sergio Mario Illuminato e Pier Paolo Pasolini sul tema della Vulnerabilità. Questo concetto, cardine del progetto, funge da spunto per una riflessione critica e attuale sul ruolo dell’artista nella società contemporanea, creando un legame tra la fragilità individuale e quella collettiva.

Pier Paolo Pasolini: Ho sempre cercato di dare voce a chi vive ai margini, alle periferie, alle esistenze fragili. Non è compito dell’arte rendere la realtà accettabile, ma svelarne le contraddizioni. Ho trovato nella vulnerabilità della gente la vera umanità, quella che si è perduta nelle illusioni borghesi del benessere.

Sergio Mario Illuminato: Condivido questa visione, Pier Paolo. Nel progetto ‘IOSONOVULNERABILE’, celebriamo proprio quell’umanità ferita che tu hai sempre difeso. L’errore, la vulnerabilità, il fallimento – non li vedo come segni di debolezza, ma come potenziali spazi di rigenerazione. Viviamo in una società che ci vuole impeccabili, ma io riconosco nell’imperfezione la bellezza più autentica.

Pasolini: La perfezione è solo una maschera della mediocrità, un altro strumento di omologazione. Per questo mi sono sempre ribellato contro l’idea di un progresso che disumanizza, di un consumismo che annulla le differenze. Le tue ‘rovine’ artistiche sono un grido simile, una richiesta di ritornare a un’arte che parli con sincerità.

Illuminato: Le ‘rovine’ che esponiamo in questa mostra rappresentano non solo le macerie di una quotidianità che nasconde le sue fragilità dietro facciate solide, ma anche spazi di rigenerazione. Qui possiamo ricostruire non solo estetiche, ma anche nuove possibilità di coesione sociale. L’arte non deve limitarsi a rappresentare la realtà; deve generare nuovi spazi di pensiero e azione.

Pasolini: Esatto. Il compito dell’artista non è compiacere, ma disturbare. Creare un disagio che risvegli le coscienze. La mia arte è stata ed è ancora una ribellione contro un mondo che soffoca le identità individuali in nome della produttività e della conformità. Come affronti questo nel tuo lavoro?

Illuminato: Disturbare, sì, ma anche far riflettere. ‘IOSONOVULNERABILE’ invita a entrare in uno spazio emotivo, a confrontarsi con le proprie paure e fragilità. È un’esperienza immersiva che, come le tue opere, scuote e confonde, ma allo stesso tempo spinge verso una nuova consapevolezza. Ho voluto coinvolgere artisti che lavorano con la ‘materia viva’, toccando direttamente il corpo e l’anima della società, proprio come facevi tu con i tuoi film e le tue poesie.

Pasolini: Nel tuo lavoro vedo la stessa volontà di rompere le strutture narrative tradizionali. Usi il linguaggio transdisciplinare, mentre io mescolavo poesia, cinema e saggio per creare un effetto di spaesamento. L’arte non deve mai essere confinata in un solo linguaggio. La fusione di diverse forme espressive può dare vita a un’esperienza estetica e intellettuale più potente.

Illuminato: È lo stesso principio che guida il mio lavoro: l’arte come linguaggio collettivo. Gli artisti coinvolti in ‘IOSONOVULNERABILE’ non lavorano separatamente, ma come un insieme, creando organismi artistici comunicanti. Non esiste una gerarchia tra le discipline, ma un dialogo costante tra pittura, scultura, fotografia, cinema, suono e performance. L’arte non è solo un atto individuale, ma un processo collettivo.

Pasolini: “Questo è il cuore del nostro discorso: l’arte come atto politico e sociale. Una rivoluzione autentica non può partire dal potere, ma dal margine, dal ‘vulnerabile’. Abbiamo bisogno di opere che non siano solo specchi, ma finestre su possibilità che ancora non riusciamo a vedere.”

Illuminato: Concordo. L’arte non è più un atto privato, ma uno spazio pubblico di riflessione. La vulnerabilità diventa il punto di partenza per costruire nuove forme di resistenza, di bellezza, di comunità. Ogni fallimento, ogni errore è un mattone in più verso un mondo diverso, più inclusivo, più umano. Fallire è una conquista, come affermo in questo progetto.

Pasolini: Siamo d’accordo. L’arte deve rimanere umana, imperfetta e vulnerabile. Solo così potrà continuare a essere un’arma per cambiare il mondo. Non abbiamo bisogno di un’arte che ci consola, ma di un’arte che ci costringa a fare i conti con la nostra condizione. Tu lo fai, e per questo ti rispetto.

Illuminato: Grazie, Pier Paolo. Il tuo percorso ha aperto la strada. Spero solo che il nostro lavoro, oggi, possa continuare a risvegliare quelle coscienze che tu hai scosso con le tue opere.

Terre Rare @Rosa Maria Zito

‘IOSONOVULNERABILE’, a cura di Sergio Mario Illuminato, si svolgerà dal 3 ottobre al 29 novembre presso l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Regione Lazio, della Città Metropolitana di Roma Capitale e dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale.

Per ulteriori informazioni:

www.instagram.com/iosonovulnerabile/
www.facebook.com/iosonovulnerabile/

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