Un video artistico per sperimentare una nuova narrazione d’impresa, e raccontare attraverso immagini e suoni il cambiamento, l’innovazione e il futuro di Electrolux. È la sfida abbracciata da “Sound lines”, commissionato dall’azienda (che quest’anno ha toccato il traguardo di cento anni di storia e di attività) agli artisti della start up padovana D20 ART LAB e realizzato nello stabilimento di Susegana, nel Trevigiano.
L’incontro tra Electrolux e gli artisti di D20 avviene nell’ambito di “Art&Business”: non solo una linea di ricerca dell’Università Ca’ Foscari Venezia ─ che da anni esplora le connessioni tra arte e impresa ─, ma un vero e proprio modello codificato di intervento per mettere in interazione e dialogo il lavoro dell’artista con quello dell’azienda. In uno scambio, come è accaduto in questo caso, che genera nuovi modi di narrazione della grande impresa, della trasformazione verso un nuovo modello di industria 4.0, dei cambiamenti del mondo del lavoro.
La regia, le immagini e il montaggio del video portano la firma di Raffella Rivi; musiche e sound design sono di Sergio Marchesini e Francesco Ganassin. La sua prima presentazione pubblica è avvenuta proprio in occasione dei festeggiamenti per il centenario nel sito veneto.
La sollecitazione che viene dal video è a vedere gli spazi quotidiani della produzione e del lavoro con uno sguardo diverso: per questo inizia nella fabbrica attuale e termina nel capannone che ospiterà le nuove linee produttive, altamente automatizzate e informatizzate secondo i principi della fabbrica 4.0. Uno spazio vuoto e “nuovo” da riempire, reimmaginare e progettare insieme: insieme a chi abita e abiterà quel luogo negli anni a venire, e che ogni giorno continuerà a tessere la storia dell’azienda e a farla grande.
Le scelte estetiche degli artisti che vi hanno lavorato traducono in maniera efficace e suggestiva tutto questo. Così la colonna sonora del video è interamente realizzata utilizzando le sonorità delle macchine in funzione e degli oggetti presenti nella fabbrica, registrate e trasformate in musica, infine mixate con l’esecuzione dal vivo di un musicista. E alle note del clarinetto basso di Francesco Ganassin si intrecciano in un continuo, reciproco richiamo i suoni di tubi corrugati, della sirena dell’attraversamento pedonale, di avvitatori, compattatori pressacartone, motocompressori, robot, e ancora di cassoni, contenitori e cuscinetti che il musicista tramuta via via in flauti, percussioni, tappeti sonori… In una tramatura perfetta e armonica con le sonorità, le immagini riprendono la performance degli attori “in scena” – le macchine e il musicista, in continua interazione tra loro e con lo spazio della fabbrica intorno –, valorizzando dettagli e sbirciando scorci inusuali, cercando punti di vista inediti e suggerendo nuove visioni. D20 ART LAB del resto non è nuova a esperienze artistiche di questo genere. Sempre “ispirati” dalla ricerca di Ca’ Foscari intorno al binomio “Art&Business”, gli artisti hanno realizzato diverse installazione collaborando con aziende del calibro di Lotto Sport Italia, Calzaturificio Scarpa, Galdi S.p.a. portando avanti progetti in cui hanno tentato di riconfigurare concetti della comunicazione attingendo ai codici artistici. L’installazione interattiva Lux mundi per esempio, realizzata appositamente per l’azienda Stylnove Ceramiche che ha collaborato attivamente al progetto, è stata portata al Salone del mobile e venduta ora a Taiwan.