Questo lavoro riflette sulla postura nomadica, sullo spostamento come prova concreta di scardinamento, sull’affezionarsi e il disaffezionarsi alle cose, e sull’abitare, dove casa è intesa come luogo domestico utopico effimero situato, spazio cerimoniale e affettivo, sempre modificabile.
Traslocare e spostarsi sono atti di sublimazione dell’imperduto, inteso come cosa minima, ciò che resta quando tutto il resto è sottratto. È una ritualità di passaggio legato alla memoria e al desiderio. In questo caso rifare casa si crea attraverso traslochi sonori di suoni e voci, desideri, memorie, incantesimi, apparizioni, tracce e paesaggi sovrapposti e domestici.
Questo progetto è spinto dall’urgenza di generare un’azione catartica e di sublimazione di ciò che resta, quando tutto è sottratto. Lo spazio diventa così un’officina domestica e presenta frammenti di ascolto e un archivio fantastico di oggetti rinominati, recuperati durante una raccolta spontanea.
Attivando un campo di indagine sul territorio urbano a partire da una ri- mappatura di luoghi abbandonati della città di Firenze, si crea una tensione verso la rigenerazione del marginale che scontra e provoca l’immaginario nello snodo tra memoria individuale e collettiva, ingaggiando il suono sul confine tra dimensione intima e sociale, come strumento di interazione e consapevolezza per immaginare nuove possibilità di riabitare quei luoghi.
Rituale di scardinamento e di riaffezionamento Dal 25 al 28 Maggio 2023 Inaugurazione: Giovedì 25 Maggio alle 18:00 Dal 26 al 28 Maggio aperta dalle 15 alle 19 Chiasso Perduto Via de’ Coverelli 4R 50125 Firenzehttps://www.instagram.com/chiassoperduto/ https://www.chiassoperduto.com/