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Un dono – Performance di Anahi Mariotti

⏰ lettura 4 min.

UN DONO
Performance di ANAHI MARIOTTI

Eventi Performativi ‘Dal corpo al corpo dell’arte’
a cura di Roberta Melasecca e Michela Becchis
realizzati nell’ambito di IOSONOVULNERABILE

giovedì 16 gennaio 2025 ore 17.30 – 19.30
Villa Altieri – Palazzo della Cultura e della Memoria Storica
Viale Manzoni 47 – Roma

All’interno del progetto IOSONOVULNERABILE di Sergio Mario Illuminato, visitabile a Villa Altieri fino all’11 febbraio 2025, prende il via giovedì 16 gennaio 2025 il ciclo di eventi performativi promossi in collaborazione con l’associazione culturale blowart, a cura di Roberta Melasecca e Michela Becchis

Dalle 17.30 alle 19.30, la loggia del Palazzo della Cultura e della Memoria Storica sarà teatro della performance di Anahi Mariotti, dal titolo ‘UN DONO’, che appare permeata dallo stesso spirito che anima l’allestimento del progetto ‘iosonovulnerabile’: l’Atelier. Come scrive, infatti, Sergio Mario Illuminato nel testo curatoriale: «C’è un luogo sacro nell’arte: l’Atelier. Non a tutti è consentito accedervi ed è difficile spiegare a chi non lo frequenti la sua potenza: qui l’artista elabora la propria produzione intellettuale e creativa e mette a nudo la sua vulnerabilità in errori e fallimenti, apprendendo il mestiere di alchimista della materia viva». 

«Allo stesso modo di Illuminato, che dischiude le porte del suo luogo sacro allestendolo nel museo romano, anche Anahi Mariotti trasla, per due ore, il suo Atelier a Villa Altieri: esso si identifica in un tavolo animato da fogli, inchiostri, penne, pennelli. Su di esso avviene la creazione artistica, l’intima connessione con la materia, che l’artista apre agli spett-attori generando uno spazio di relazione e di scambio, esplorando emozioni, corpi e identità. Attraverso l’ascolto, il disegno, la scrittura, la parola, Anahi procede ad una costruzione di dispositivi di delicata meraviglia, riconoscimento e autodeterminazione: il contatto tra i vissuti, le narrazioni delle realtà e delle vulnerabilità si materializzano in doni reciproci che toccano piani profondi dell’anima e nuovi immaginari del pensiero. 

Se ti va, avvicinati, raccontami, proverò a custodire il tuo dono con cura, nello spazio generativo dell’arte, e proverò a risponderti con una parte di me, uno sguardo, una parola, un disegno, una promessa.” Questo l’invito dell’artista ad avvicinarsi, sedersi di fronte e condividere ciò che fa sentire ed essere vulnerabili e fragili, tentando di riconquistare una dimensione dello spirito e sviluppare l’universo stratificato dei sentimenti che abitano in noi. Nella triade della condivisione, tra artista, opera e fruitore, risiede la libertà e la necessità del gesto artistico che coincide sempre con l’atto di strappare un pezzo del corpo dell’artista, per donarlo e dare vita a “nuove versioni del mondo”, come afferma Papa Francesco nel Discorso agli artisti partecipanti all’incontro promosso nel 2023 per il 50° anniversario dell’inaugurazione della collezione d’arte moderna dei Musei Vaticani: “Noi esseri umani aneliamo a un mondo nuovo che non vedremo appieno con i nostri occhi, eppure lo desideriamo, lo cerchiamo, lo sogniamo. Voi artisti, allora, avete la capacità di sognare nuove versioni del mondo. Siete un po’ come i profeti. Sapete guardare le cose sia in profondità sia in lontananza, come sentinelle che stringono gli occhi per scrutare l’orizzonte e scandagliare la realtà al di là delle apparenze”.» (Roberta Melasecca)

«Ascoltare un racconto rende vulnerabile, rende vulnerabile nel senso etimologico della parola perché apre una ferita nella nostra soggettività. La relazione non esiste senza la possibilità della ferita, ma perché nel nostro vedere sbagliato ogni traballare dell’identità ci infligge una ferita. Di rado si è capaci di vedere quella ferita se non come pericolo, dimenticando che è sufficiente abbassare lo sguardo e ciascuno vedrà che si è portatori di una ferita, lì al centro perfetto della pancia, che è stato l’avvio dell’esistenza. Il vulnus permette di cominciare a vivere, certo anche con il dolore che implica. Ma è apertura alla vita, come l’ascolto, come l’arte. 

In quel meraviglioso brusio che è composto da un racconto poco più che sussurrato, c’è quello che Elias Canetti chiamava “la saggezza del rumore” e che opponeva alla “purezza del silenzio”, che era per il grande scrittore una purezza che troppo spesso finisce per identificarsi con il nulla. La saggezza di narrare le proprie vulnerabilità non può avere nulla a che vedere con la purezza. È un brusio appunto, un tavolo disordinato dove c’è tutto quel che serve per dire, come meglio si riesce e cercando gli oggetti migliori per narrare. Chi quel tavolo lo trasforma in accoglienza si rende vulnerabile tanto quanto chi sussurra, perché riconoscere è riconoscersi nella propria preziosa precarietà. » (Michela Becchis)

Il ciclo di eventi performativi Dal corpo al corpo dell’arte, che vede il suo momento iniziale con la performance di Anahi Mariotti, continuerà con Francesca Di Ciaula il 23 gennaio, Silvia Stucky il 30 gennaio e chiuderà con Daniela Beltrani il 6 febbraio. Ogni artista, con la sua particolare e specifica ricerca, interpreta i temi di ‘iosonovulnerabile’, in un profondo e intimo dialogo con gli spett-attori che saranno coinvolti nelle azioni performative. Immersi nella ‘fabbrica delle idee’ dell’Atelier, la realtà e il vissuto che trasudano dagli ‘Organismi Artistici Comunicanti’ di Sergio Mario Illuminato si tramutano in corpo e carne, sangue e ossa, attraverso oggetti, gesti e riti. I corpi dell’arte e dell’artista, uniti ed unificati, divengono luoghi di riferimento, ambiti integrati di esperienze; si realizzano e prendono forma nel rapporto tra l’azione del corpo che conferisce valore simbolico allo spazio con il quale dialoga e la reazione che lo spazio determina sul corpo stesso, amplificando così le dimensioni mentali dell’immaginazione e della memoria. Tutte le info: https://www.iosonovulnerabile.it/pratica-performativa/2025-2/collaborazioni/eventi-performativi

ANAHI MARIOTTI. (Recanati, 1986) Artista queer e attivista transfemminista della Casa delle donne Lucha y Siesta, si occupa di comunicazione e pratiche artistiche legate all’aspetto relazionale, in una ricerca visiva improntata al corpo, al femminismo, alla memoria e alle contingenze territoriali. Predilige il lavoro site-specific e l’arte partecipata. Si occupa, inoltre, di comunicazione senza stereotipi, formazione antiviolenza e tematiche LGBTQAI+. Ha lavorato come responsabile di un Centro Antiviolenza e attualmente collabora in uno sportello di segretariato sociale antiviolenza e antidiscriminazione. Ha partecipato a premi, residenze artistiche ed esposizioni in Italia e all’estero. Collabora con il Master in Studi e Politiche di Genere dell’Università degli Studi di Roma Tre.

INFO

16 gennaio 2025 – dalle 17.30 alle 19.30
performance di Anahi Mariotti, dal titolo ‘UN DONO’

nell’ambito di IOSONOVULNERABILE di SERGIO MARIO ILLUMINATOriconosciuta tra le ‘Buone Pratiche Culturali della Regione Lazio’
Sotto gli auspici della Presidenza Commissione Cultura Camera dei deputati
Con il Patrocinio:Parlamento Europeo, Commissione europea Rappresentanza in Italia, Ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma Capitale, Assessorato alla Cultura Roma Capitale

Info mostra: www.iosonovulnerabile.it/practive-performative/2025-2
Social:  instagram iosonovulnerabile –  facebook iosonovulnerabile

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